Intervento di Elisabetta Brunella
Segretario Generale di MEDIA Salles
Seminario: "La distribuzione
dei film italiani in Francia,
la distribuzione dei film francesi in Italia"
Annecy, 4 ottobre 2003
Ringrazio gli organizzatori della Conferenza
per l'invito rivolto a MEDIA Salles, che partecipa a questo incontro presentando
un inquadramento statistico nell'intento di facilitare la discussione
del tema odierno, cioè lo scambio dei film tra Francia e Italia.
Come sapete, MEDIA Salles ha iniziato quasi 12 anni fa - con un'idea
insieme semplice e innovativa - a rilevare il consumo di cinema nelle
sale di 32 territori del Continente Europeo, dall'Islanda alla Turchia,
dall'Estonia a Cipro.
Da allora i risultati di questo lavoro sono raccolti ogni anno nell'Annuario
"European Cinema Yearbook" di cui abbiamo realizzato, in occasione della
Mostra di Venezia, e più in particolare per la "Riunione informale dei
Ministri della Cultura dell'Unione Europea" un'edizione speciale preceduta
da un'analisi della circolazione dei film europei.
Alcuni dati tratti da questa e da analoghe ricerche condotte da MEDIA
Salles - per esempio in occasione del convegno "Il Gusto degli Altri",
tenutosi il 5-6 dicembre 2002 a Roma - ci possono aiutare a inquadrare
il dibattito di oggi.
Se prendiamo come riferimento i paesi analizzati da MEDIA Salles vediamo
che nel 2002 i dati disponibili, in alcuni casi stimati - mostrano che
gli spettatori sono stati 967 milioni nei 18 paesi dell'Europa Occidentale
e che nei 14 paesi dell'Europa Centrale, Orientale e del Bacino del Mediterraneo
sono stati 101 milioni.
Tabella 1:
PRESENZE IN EUROPA

Presenze (x 1 000)
E benché l'Europa Occidentale abbia registrato
nel 2002, rispetto al 2001, un incremento di biglietti venduti mentre
il resto del Continente ha visto i suoi spettatori diminuire di circa
il 5%, guardando l'andamento dal 1998 al 2002 vediamo che, seppure in
misura diversa, il Continente Europeo ha visto crescere l'afflusso nelle
sale (943 milioni di biglietti nel 1998, 1 miliardo e 68 milioni nel 2002,
ovvero +13,3%).
Che film ha visto questo miliardo di spettatori europei?
L'analisi delle quote di mercato ottenute dai film a seconda della loro
nazionalità mostra che mediamente gli Europei hanno visto ovunque moltissimi
film statunitensi, in alcuni paesi una discreta quantità di film nazionali
e quasi ovunque piuttosto pochi film dei loro vicini.
Grafico 1 e Tabella 2:
LA RIPARTIZIONE DELLE PRESENZE NELL'UNIONE EUROPEA IN BASE ALL'ORIGINE
DEL FILM


Nell'Unione Europea, negli ultimi 7 anni, tra
65 e 77 spettatori su 100 hanno visto un film made in USA, tra 14 e 21
un film del proprio paese, tra 7 e 11 un'opera dei loro vicini europei.
Non più di 4, ma in certi anni solo 1, hanno scelto un film del resto
del mondo. Le differenze, tuttavia, tra un paese e l'altro e nei diversi
anni sono piuttosto pronunciate come emerge dai quattro grafici che seguono.
Grafico 2:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA OCCIDENTALE -
2002

Grafico 3:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA OCCIDENTALE -
2001

Grafico 4:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
- 2002

Grafico 5:
QUOTE DI MERCATO IN BASE ALL'ORIGINE DEI FILM IN EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
E BACINO DEL MEDITERRANEO - 2001

* New releases only. TR: percentage on admissions.
Osservando in particolare il già citato grafico
che presenta la ripartizione delle presenze nell'Unione Europea in base
all'origine dei film emerge un andamento a ciclo biennale dei film europei
non nazionali che nel 1997, 1999 e 2001 arrivano a superare nell'Unione
Europea la soglia del 10%.
Tale andamento segnato da picchi e cadute ricompare anche nel grafico
6.
Grafico 6 e Tabella 3:
QUOTE DI MERCATO DEI FILM EUROPEI (esclusi film nazionali)

Questo andamento va messo in relazione con
l'osservazione di un altro fenomeno, cioè la concentrazione delle presenze
dei film europei con riferimento ai 3 titoli più visti.
Tale concentrazione può raggiungere livelli decisamente elevati, come
appare da queste tabelle.
Grafico 7 e Tabella 4:
CONCENTRAZIONE DELLE PRESENZE SUI PRIMI TRE TITOLI EUROPEI

Per esempio nel 2002 tale concentrazione ha
raggiunto il 27,2% in Italia, il 45,6% in Francia, il 50,2% in Spagna.
In altri termini, la fortuna del film europeo cosiddetto "non nazionale"
sembra legata alla presenza di pochi o pochissimi titoli "trainanti".
Se nel 1999 in Spagna i film europei non-nazionali hanno raggiunto l'eccezionale
quota del 19,3% (25,2 milioni di biglietti) il merito va in gran parte
a una manciata di titoli di grandissimo successo, come "La vita è bella",
"Notting Hill", "Astérix et Obélix contre César".
Diamo ora uno sguardo più ravvicinato ai mercati della Francia e dell'Italia.
Notiamo subito che questi due paesi, dal numero di abitanti molto simile,
presentano, per quanto riguarda il consumo di cinema, delle differenze
sensibili.
Tabella 5: POPOLAZIONE
Tra i vari indicatori l'unico che si presenta simile è infatti il numero
dei cinema.
Tabella 6: CINEMA
Ma già se guardiamo il numero degli schermi, le due situazioni risultano
assai diverse.
La Francia infatti ha molti più schermi dell'Italia (nel 2002: +59%)
Tabella 7: SCHERMI
La differenza tra Francia e Italia è ancora più accentuata in termini
di presenze.
Nel 2002 il numero di biglietti in Francia è stato superiore del 70% a
quello dell'Italia.
Tabella 8 : PRESENZE (x 1 000)

I
: Schermi attivi più di 60 giorni l'anno
Tabella 9: FREQUENZA MEDIA PER ABITANTE

Ma che film vedono gli spettatori dei due paesi?
Tabella 10: QUOTE DI MERCATO DEI FILM
AMERICANI

Conseguentemente, sia gli Italiani sia i Francesi vedono
più film nazionali e più film europei dei loro vicini.
Tabella 11: QUOTE DI MERCATO DEI FILM
NAZIONALI

Tabella 12: QUOTE DI MERCATO DEI FILM
EUROPEI (film nazionali non compresi)

Sebbene gli andamenti delle quote sia dei film nazionali
sia dei film europei non nazionali siano molto fluttuanti, si può notare
che in generale gli Italiani sembrano più inclini dei Francesi a vedere
film di paesi europei diversi dal proprio
(1).
Entriamo ancora di più nel dettaglio e visto che ci troviamo proprio nel
festival che si propone di far conoscere e promuovere il cinema italiano
in Francia, esaminiamo tra i film europei visti dai Francesi, quale parte
spetta all'Italia.
Tanti film americani, ma, seppur con differenze di anno in anno, generalmente
in misura minore che negli altri territori europei.
Tabella 13: LA RIPARTIZIONE DELLE PRESENZE
IN FRANCIA SECONDO L'ORIGINE DEI FILM

Fonte: elaborazione di MEDIA Salles su dati CNC
Notiamo che, dalle cifre fornite dal CNC, negli ultimi
cinque anni la quota dei film italiani sull'insieme dei film europei non
nazionali visti in Francia risulta piuttosto bassa, con un'eccezione nel
1998.
Dei circa 3,6 milioni di spettatori francesi che hanno visto un film italiano
in quell'anno, ben 3,2 milioni hanno scelto lo stesso film e cioè "La
vita è bella".
Ci troviamo quindi nuovamente di fronte a quel fenomeno già osservato
a livello paneuropeo e cioè la concentrazione dei biglietti staccati per
i film europei su un numero esiguo di film ad elevato richiamo internazionale.
Vediamo altresì che il cinema italiano è in generale il più visto tra
gli europei, dopo quello britannico.
Ma se il cinema del Regno Unito riesce a contare su un numero di spettatori
che - sempre con le già ricordate differenze di anno in anno che concernono
il film europeo - resta piuttosto elevato, il cinema italiano - analogo
a quello spagnolo - ha un andamento segnato da picchi e cadute.
Bisogna però segnalare che la già ricordata tendenza a considerare le
coproduzioni come film nazionali, fa sì che il peso dei film europei non
nazionali risulti inferiore alla realtà - è questo il caso del film "La
stanza del figlio" che nelle statistiche del CNC viene considerato come
francese.
Questa scelta comporta che dal dato delle presenze ottenute dai film italiani
nel 2001 manchino gli oltre ottocentomila biglietti del film di Moretti.
Un altro modo di esaminare la presenza del cinema italiano sul mercato
europeo - e più in particolare sul territorio francese - consiste nel
guardare i risultati ottenuti all'estero dai film italiani più visti in
patria.
Ecco il quadro dei 10 film più visti in Italia nel 2000, 2001 e 2002,
coproduzioni incluse.
Tab. 14: PRESENZE REALIZZATE DAI PRIMI
10 FILM NAZIONALI PIU' VISTI IN ITALIA NEL 2002, 2001 e 2000
(comprese le coproduzioni) - Fonte: Cinetel, OBS

Segnalo che questo elenco, basato sui dati forniti da Cinetel,
comprende 27 titoli (e non trenta) dal momento che alcuni film compaiono
tra i 10 più visti in Italia per 2 anni consecutivi.
Incrociando i dati di Cinetel con quelli raccolti da MEDIA Salles sulla
circolazione dei film europei e con quelli resi disponibili dall'Osservatorio
Europeo dell'Audiovisivo, ne emerge che di questi 27 titoli, 6 hanno -
perlomeno sinora - realizzato in Italia il 100% delle loro presenze, 14
oltre il 90%, 4 tra l'80% e il 90% e solo 3 percentuali variabili tra
il 35% e il 50%.
Di questi tre film che hanno ottenuto una vera e propria circolazione
internazionale, uno, Malena, è una coproduzione statunitense.
Più "autenticamente" italiani, sono invece gli altri due titoli: "La stanza
del figlio" e "Pane e tulipani".
Come sono stati recepiti questi film "veramente internazionali" in Francia?
Il film di Moretti - vincitore della Palme d'Or - ha avuto in Francia
oltre 800.000 spettatori (cioè circa il 70% di quelli avuti in Italia),
mentre Pane e Tulipani è arrivato a circa 120.000 spettatori, pari al
12% di quelli italiani. E' interessante notare come, anche da un esame
molto superficiale dei numeri di spettatori nei vari paesi, oltre a quello
che genericamente viene chiamato "potenziale di richiamo internazionale",
pesino evidentemente altri elementi che qui ci limitiamo a citare: il
gusto, la presenza di elementi che collegano il film alla nazione degli
spettatori terzi, la promozione (pensiamo per es. all'effetto "Palme d'Or"
in Francia), il distributore e la sua capacità di imporsi sul mercato.
E' infatti singolare notare che la quantità degli spettatori che hanno
visto "Pane e Tulipani" in Francia è solo il 9% di quelli della Germania
(dove il film poteva contare sulla notorietà di un attore come Bruno Ganz).
Che la visibilità del film italiano in Francia sia legata a un numero
piuttosto limitato di titoli emerge anche dall'esame dei film italiani
(anche qui coproduzioni incluse) che siano entrati nella classifica dei
primi 10 film europei per presenze in Francia nel periodo 1996-2000.
Tab. 15: FILM ITALIANI (o coproduzioni
con l'Italia) ENTRATI NEI PRIMI 10 FILM EUROPEI PER PRESENZE IN FRANCIA
NEL PERIODO 1996-2002
(Fonte: MEDIA Salles, OBS)

Da segnalare è il buon risultato di un film come "La gabbianella
e il gatto", le cui quasi 300.000 presenze sono significative anche in
considerazione del fatto che si tratta di un film adatto a un pubblico
di bambini.
Per una panoramica più ampia, si potranno guardare le liste dei film italiani
(incluse le coproduzioni) distribuiti in Europa nel 2002 e nel 2001, basata
sui dati dell'Osservatorio Europeo dell'Audiovisivo.
Si vedrà che dei 34 film italiani che nel 2002 hanno realizzato nell'Europa
dei 15 almeno 50.000 presenze, 8 sono stati visti anche in Francia. Solo
2 sono film di produzione interamente italiana.
Tab 16: TOTALE DEI FILM ITALIANI (incluse
le coproduzioni) DISTRIBUITI IN EUROPA NEL 2002 e NEL 2001
(Fonte: Lumière - OBS)


Dei 33 film italiani che nel 2001 hanno realizzato nell'Europa
dei 15 almeno 50.000 presenze, 9 sono stati visti anche in Francia. Solo
3 sono film di produzione interamente italiana.
Tab. 17: IL TOTALE DEI FILM ITALIANI VISTI
IN FRANCIA NEL 2002

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Note:
1) Occorre rilevare che le statistiche riferite alle presenze realizzate
dai film europei soffrono della mancanza di una definizione di 'coproduzione'
condivisa da tutti i paesi europei, che rende talvolta inaffidabile la
distinzione delle presenze ottenute nel territorio di origine rispetto
a quelle realizzate al di fuori di esso, con una frequente sopravvalutazione
delle quote nazionali (cfr. J. PH. WOLFF, Admissions were up. Was it due
to European Films?, "European Cinema Journal", 2002, 3).
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