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An initiative of the EU MEDIA
Programme with the support of the Italian Government
![]() Since 1992 MEDIA Salles has been promoting the European cinema and its circulation at theatrical level |
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Viva gli Italiani! Per più di mezzo secolo, i
film italiani sono stati fra i più amati dagli spettatori dell’Europa
Orientale. Questa passione reciproca ebbe inizio con il neorealismo,
accettato per un certo periodo con riluttanza dai nuovi dirigenti
comunisti, come qualcosa di simile al realismo socialista. Alla fine
degli anni Cinquanta, durante il disgelo, uscirono nell’Unione
Sovietica e, in un numero ancora maggiore, nei suoi paesi satelliti,
molti classici italiani, insieme a commedie di sapore neorealista.
Antonioni, Fellini, l’ultimo Rossellini e Visconti furono amati
dagli intellettuali, ma un po’ meno dalle autorità, come
dimostra lo scandalo al Festival di Mosca – quando i più
anziani del partito non apprezzarono che il premio più importante
andasse a 8 ½ di Fellini anziché al “capolavoro”
sovietico del momento. Le autorità furono meno critiche nei
confronti della nuova corrente di ispirazione più o meno marxista,
come Rosi, Petri e Damiani. Pasolini fu bandito dagli schermi russi
per i suoi temi legati al sesso e alla religione. Negli anni Settanta,
dopo l’invasione della Cecoslovacchia, la mentalità da
guerra fredda limitò l’accesso a qualsiasi cosa seria
o interessante proveniente dall’Ovest. La crisi del cinema italiano
non fu certo d’aiuto. Kirill Razlogov Una versione di questo
articolo completa di tabelle sarà presto disponibile nella
sezione “Cinema Research Library” del sito web di MEDIA
Salles (www.mediasalles.it). |