"L'installazione di un proiettore digitale è non un traguardo, ma l'inizio di una nuova avventura". E' questa una delle riflessioni emerse ieri, 1° settembre, dalla presentazione dei lavori di gruppo che si è tenuta al termine della decima edizione del "DigiTraining Plus".
Gli spunti offerti all'elaborazione degli oltre trenta professionisti provenienti da tutta l'Europa, dalla Spagna alla Croazia, dall'Italia all'Ungheria, si sono basati sui contenuti della giornata di sabato 31 agosto.
Come programmare un cinema digitale e come comunicare col suo pubblico sono state le tematiche degli interventi di Petr Vitek e di Peter Bosma. Vitek, il geniale co-fondatore dell'Aero di Praga, punto di riferimento del cinema di qualità, ha offerto ai partecipanti una serie di esempi su come coinvolgere il pubblico stesso nella promozione della sala.
Accordi con accademie d'arte e istituti di design hanno consentito all'Aero e agli altri cinema suoi "satelliti" di avvalersi di una grafica e un'immagine di marca originali seppure a basso costo. Dall'altro lato gli autori dei posters dei festival o dei programmi delle varie iniziative - studenti delle scuole - si cimentano con una committenza reale e hanno occasione di far conoscere il proprio talento.
Ma anche "lo spettatore medio" può giocare un ruolo attivo, per esempio decorando il proprio balcone con gli striscioni che il Bio OKO regala ai suoi fans. Nell'era digitale, attraverso un uso intenso e originale dei social media, l'Aero stimola praticamente ogni giorno i suoi aficionados a parlare del loro cinema preferito e dei suoi programmi, creando così una comunità di sostenitori sempre più ampia. A costo zero o quasi.
La programmazione dello Svetozor è altrettanto creativa, benché chiaramente inquadrata in un programma quindicinale. Imperniata sulla proiezione di uno o due titoli della cinematografia internazionale in prima uscita, - che a seconda dei giorni sono offerti ad orari diversi - si completa con produzioni di interesse più locale, documentari, anteprime, pellicole per ragazzi e contenuti aggiuntivi (a partire dalle opere del Metropolitan di New York), programmati negli orari più adatti a ogni tipo di spettatori. E proprio sul posizionamento della sala, basato sulla conoscenza del pubblico - sia quello abituale sia quello potenziale - si è soffermato l'intervento di Peter Bosma, programmatore indipendente e ricercatore, partito con una categorizzazione delle sale. Dal "cinema nostalgia" a quello "lusso", Bosma, ha identificato sei modalità di programmazione sfidando i partecipanti al corso ad immaginare il settimo tipo, basato sulle tecnologie digitali.
Ad offrire un esempio concreto di questa tipologia è stato il cinema "Centrum" di Wadowice, visitato dai corsisti nel pomeriggio del sabato. Collegato al centro culturale della cittadina di ventimila abitanti diventata famosa nel mondo per aver dato i natali a Giovanni Paolo II, il Centrum fa parte del circuito Małopolska, diventato digitale grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, nell'ambito del progetto di rilancio turistico dell'area meridionale della Polonia. Proiezione digitale che consente di programmare i titoli più nuovi in contemporanea con le grandi città e di diversificare l'offerta, dal 3D ai contenuti aggiuntivi - spesso collegati alla speciale vocazione turistica di Wadowice legata alla figura del suo cittadino più illustre, - hanno consentito il rilancio della frequentazione della sala, minacciata in passato dalla concorrenza dei grandi cinema di Cracovia, i soli in grado di fornire una varietà di titoli "freschi".
Ad insistere sul fatto che, dopo aver cambiato il macchinario, l'esercente non possa comunque sentirsi "arrivato", sono stati - seppur in modo diverso - Mark Waldman e Ron Sterk. Responsabile del servizio di assistenza fornito da dcinex alle sale europee, Waldman ha sensibilizzato i partecipanti sulla necessità di adottare prassi che assicurino vita lunga alle attrezzature - a cominciare dal mantenimento delle condizioni ottimali per il funzionamento, dalla formazione del personale e dalla sperimentazione dei nuovi software prima della loro adozione generalizzata.
Sterk, invece, direttore dell'Associazione degli esercenti olandesi, che ha contribuito a inventare e realizzare il progetto Cinema Digitaal per il passaggio alle nuove tecnologie di tutte le sale dei Paesi Bassi, ha messo l'accento sull'importanza di cominciare a "pensare in digitale". Staccarsi dai vecchi modelli legati alla pellicola, scoprire nuove potenzialità e modi di lavorare innovativi è una sfida ben più ambiziosa - ma anche più appassionante - che cambiare il macchinario. E' questo nuovo modo di pensare, secondo Sterk , che consentirà di dar lunga vita alle sale. E a chi ritenesse di non averne le forze necessarie Sterk indica una via sperimentata con successo nei Paesi Bassi: quella della cooperazione. E' stato unendo le forze che gli esercenti olandesi - anche quelli dei cinema pùi piccoli - sono riusciti a digitalizzarsi attraverso un modello di VPF collettivo ed è ancora grazie alla collaborazione che hanno creato "Cinéville", l'abbonamento mensile che consente il libero accesso alle sale d'essai di Amsterdam e di altre nove città. Così anche i cinema indipendenti si sono dotati di uno strumento che in passato era stato appannaggio dei maggiori circuiti europei.
Informamos a nuestros seguidores que hablan español que el compañero de la revista Cineinforme Antonio Roldán está cubriendo el curso DigiTraining en exclusiva para España.
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