"Da giugno 2011 ad oggi, il Polish Film Institute ha messo a disposizione 3,5 milioni di euro per cofinanziare la digitalizzazione di un centinaio di schermi appartenenti al circuito d'essai, con l'obiettivo di assicurare che anche nei centri medio piccoli del Paese ci sia un'offerta di cinema e questo all'insegna della qualità e della varietà dei contenuti" - ha affermato Renata Pawlowska-Pyra, responsabile di questo progetto, nel presentare le caratteristiche salienti del consumo cinematografico in Polonia.
Questa iniziativa ha dunque sinora consentito di adottare le nuove tecnologie anche nelle sale che non fanno parte dei tre grandi circuiti - Multikino, Helios e Cinema City - che avevano completato la digitalizzazione già a metà del 2012. Questo intervento, per cui sono stati utilizzati i fondi che il PISF raccoglie dagli incassi di tutte le sale, ha risposto sinora all'obiettivo prioritario di evitare che le sale a vocazione soprattutto sociale e culturale non restino ai margini del mercato.
Tale approccio ha suscitato particolare interesse tra i partecipanti, ed in particolar modo tra coloro che provengono da paesi in cui gli esercenti avvertono l'esigenza di misure analoghe, come per esempio la Grecia o la Bosnia Erzegovina.
L'avvicinarsi della scomparsa della pellicola risulta assai preoccupante in questo tipo di mercati, dove il tasso di digitalizzazione è inferiore a quello medio europeo. In Bosnia Erzegovina, per esempio, il tasso di digitalizzazione è giunto solo recentemente al 50%:qui l'auspicata modernizzazione del settore dovrebbe - secondo gli operatori - consentire di aumentare la frequenza media pro capite, che oggi non arriva nemmeno a mezzo biglietto per abitante.
La giornata è continuata con una sessione dedicata alla tecnologia dal significativo titolo "Tutto quello che un esercente dovrebbe sapere prima di acquistare un proiettore digitale", curata da Emidio Frattaroli, Direttore della rivista tecnica AV Magazine.
Questo intervento ha stimolato uno sguardo critico su alcune tematiche cruciali per la qualità della proiezione digitale e ha riscosso un grande interesse tra i partecipanti.
"La risoluzione del proiettore - ha concluso Frattaroli - non è tutto e non esiste un'attrezzatura che vada bene in qualunque caso. L'ampiezza dello schermo, il materiale stesso dello schermo, la resa richiesta alla lampada a seconda del tipo di proiezione (3D o non 3D) sono solo alcuni degli elementi da tenere in considerazione. E anche i dati che si leggono sulle schede tecniche dei vari materiali non è detto che abbiano sempre un riscontro reale. Questo non significa che non siano veritieri, ma che, per esempio, non siano costanti nel tempo o ottenibili in qualunque condizione."
Acquisire una cultura d'impresa, imparare dall'esperienza e dal confronto è un messaggio che è emerso anche dalle case histories presentate alla fine della sessione mattutina, da Marco Fraschini, responsabile tecnico del Multiplex Le Giraffe (13 schermi nei dintorni di Milano) e Michael Tilios, responsabile delle analisi di mercato di Odeon, che con 58 schermi è una delle tre maggiori catene di esercizio in Grecia, attiva anche nella distribuzione.
La visita al Cinema City Bonarka - 20 schermi all'interno dell'omonimo centro commerciale alle porte di Cracovia - ha spostato l'accento sui contenuti e in particolare sugli usi innovativi della proiezione digitale, presentati da Krzysztof Indyk, Direttore di Cinema City Polonia per l'area meridionale.
Questo complesso, orientato verso le famiglie e il pubblico dei giovanissimi, propone un suo contenuto esclusivo, chiamato Cinema Park, che mira a trasformare dare un ruolo attivo agli spettatori, e soprattutto a quelli "in erba". Basato sul concetto dell'insegnare divertendo, Cinema Park offre percorsi su temi come la natura o l'ambiente coinvolgendo i ragazzini in quiz e giochi interattivi così come in proiezioni arricchite da esperienze sensoriali, ad esempio nella sala della musica o in quella del movimento.
In serata il corso si è spostato a Varsavia in vista di un fitto programma di visite a sale dalla fisionomia e dalla vocazione assai diverse ma accomunate dall'adozione della tecnologia digitale.
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