Non
uno di meno: il titolo del film di Zhang Yimou può ben esprimere
l’obiettivo di Cinema Digitaal, l’iniziativa avviata nei
Paesi Bassi per consentire la migrazione digitale a tutti gli schermi
della nazione, sulla base di un mix di risorse: fondi propri degli esercenti,
VPF e finanziamento pubblico. L’ha presentata al corso DigiTraining
Plus Ron Sterk, Direttore di NVB, l’organizzazione che rappresenta
gli esercenti olandesi.
Nello stesso spirito di Cinema Digitaal, ma con condizioni di partenza
e modalità di funzionamento diverse, si colloca la Digital Funding
Partnership, promossa da CEA, l’associazione degli esercenti inglesi.
Sebbene il Regno Unito sia infatti stato un pioniere della digitalizzazione
grazie all’intervento pubblico e diversi grandi gruppi abbiano
di recente scelto un loro cammino verso le nuove tecnologie –
fattori che hanno portato i proiettori digitali a quota 1.408 - sono
ancora molti gli esercenti indipendenti che non hanno partecipato alla
transizione.
DFP è stata creata per rispondere alle loro esigenze e gestire
collettivamente la svolta tecnologica. Questo significa negoziare il
VPF per tutti i soci (400 schermi in 130 cinema, commerciali e d’essai,
appartenenti a circa 100 esercenti diversi) e ridurre i rischi che potrebbero
minacciare le sale che non raggiungessero la quota minima di uscite
di nuovi film prevista per accedere al finanziamento (circa 16 l’anno).
L’obiettivo di DPF è che circa il 75%- 80% dei costi della
digitalizzazione sia coperto dal VPF, con la restante parte a carico
degli esercenti. Il sistema britannico – a differenza di quello
olandese - non si avvale infatti di nessuna risorsa pubblica. “Quello
che abbiamo fatto nel Regno Unito può essere un punto di riferimento
anche per altri paesi. Il VPF non è un sistema perfetto, ma sicuramente
il migliore tra quelli possibili”. Questo è il commento
di Steve Perrin, che dirige la Digital Funding Partnership per conto
della CEA.
Che la migrazione al digitale sia non più una possibilità,
ma una realtà irreversibile è emerso anche dall’intervento
di John Fithian, Presidente di Nato, l’associazione che riunisce
gli esercenti statunitensi. “La possibilità di beneficiare
del VPF non durerà per sempre: consiglio quindi di non rimandare
la decisione”.