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Dalla ottava edizione del corso Helsinki e Tallinn - aggiornamento quotidiano -
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Settantaquattro
schermi in 49 cinema per un milione e trecentomila abitanti, un po’
più di due milioni di spettatori nel 2010, circa 140 nuovi titoli
distribuiti ogni anno di cui quattro nazionali: questi i numeri essenziali
del mondo cinematografico estone che, presentati da Marge Liiske, direttrice
dell’Estonian Film Foundation, hanno fornito lo sfondo per la sessione
che il DigiTraining Plus 2011 ha dedicato oggi alla digitalizzazione nei
paesi europei di dimensioni medio-piccole. Finora in Estonia gli schermi passati alla nuova tecnologia sono 15, situati soprattutto nella Capitale e nei cinema principali che, pur limitati come numero, pesano per oltre i due terzi degli spettatori totali. Quali modelli economici adottare per far sì che la transizione digitale non lasci indietro nessuna sala? Una prima risposta è venuta da Till Cussmann, che ha presentato il Virtual Print Fee “all’europea” proposto da XDC. Sfatando alcuni luoghi comuni, Cussmann sostiene che, con alcune condizioni di base – almeno 50 schermi che presentino ogni anno da 16 nuovi titoli in su e il coinvolgimento dei distributori del paese – il VPF può funzionare efficacemente anche per i cinema che privilegiano la funzione sociale e culturale rispetto a quella strettamente commerciale. Un’iniezione di entusiasmo è venuta da Marieke Jonker, di Amstelfilm, casa di distribuzione olandese che punta sulla propria indipendenza e capacità di innovazione operando in collaborazione con cinema che condividano la stessa impostazione. “Digitalizzate non solo la vostra cabina di proiezione, digitalizzate la vostra impresa”: questo il messaggio di Marieke che ha presentato una serie di strumenti ed iniziative d’avanguardia che possono portare più visibilità e più pubblico. Un esempio è il “cinema on demand”, che da una parte dà agli spettatori un ruolo da protagonisti (possono scegliere quali film vedere sul grande schermo) e dall’altra garantisce anche sicurezza economica all’esercente e al distributore: la proiezione si terrà solo se sarà raggiunto il numero di spettatori che consenta almeno il pareggio dei costi. Che le tecnologie digitali siano uno degli strumenti per incrementare la circolazione delle produzioni europee lo ha sostenuto anche Emmanuel Joly, in rappresentanza della Commissione Europea. Per agevolare i cinema più piccoli o situati nelle zone rurali dell’Europa, la Commissione ha messo a punto un sistema di sostegno di cui è imminente la pubblicazione. “Seguite con attenzione il nostro sito nei prossimi giorni”, ha suggerito Emmanuel Joly ai partecipanti al corso, a cui oggi si sono aggiunti numerosi operatori del settore cinematografico estone. Tra di loro, i rappresentanti di Tallinnfilm, società cinematografica integrata verticalmente, che gestisce il cinema Artissede della sessione odierna del corso, e Mati Seppin, che, con la sua casa di distribuzione Estin Film, fa conoscere ogni anno al pubblico estone una decina di titoli europei. |
Programma 1 Luglio Visit to Cinema Artis, arthouse cinema in the centre of Tallinn. In collaboration with the Estonian Film Foundation: an information session open to players and exhibitors from the Baltic Republics, chaired by Marge Liiske, Estonian Film Foundation Presentation of the Estonian cinema landscape, by Lauri Kaare, Forum Cinemas Digital Cinema in 2011: Trends in Rollout, Financing and Technology, by Michael Karagosian, MKPE Q&A session Coffee break Digitalization: an opportunity or a threat for independent and art house exhibitors, small and medium theatres, exhibition in rural areas? How digitisation can be an advantage, by Marieke Jonker, Amstel Film Q&A session Intervention by the MEDIA Programme, Till Cussmann (FTT) Q&A session Screening Afternoon Visit to the historical city centre of Tallinn Individual transfers to harbour Boat to Helsinki |
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