Tutti diversi, tutti digitali La rubrica ospita ritratti di cinema d’Europa e del resto del mondo assai diversi tra loro ma accomunati dal fatto di aver adottato la proiezione digitale.
“Il
cinema può cambiare la vita?” Per rispondere a questa domanda
Marin Karmitz, regista, produttore, distributore, è diventato
– quasi suo malgrado – esercente cinematografico, arrivando a creare
il più grande circuito d’essai di Francia, che attira oggi più
di 5 milioni di spettatori l’anno nei suoi 58 schermi. Di questi, 14
si trovano, a Parigi, nel complesso MK2 Bibliothèque, che rappresenta
l’espressione più compiuta dell’idea che Karmitz ha sviluppato
a partire dal 1974 quando ha creato le sue prime sale alla Bastiglia.
In quella prima fase l’intento era di far leva sul cinema – peraltro
abbinato a letteratura, pittura e musica - per contribuire al rilancio
della vita sociale e culturale di un quartiere che si era guadagnato
una fama poco lusinghiera. L’esperimento non solo è riuscito,
ma ha generato un’altra sfida che ha portato alla realizzazione del
Quai de Seine , un complesso anch’esso situato in un quartiere da rivitalizzare.
Un nuovo ingrediente si è aggiunto alla formula Karmitz: l’associazione
con la ristorazione, soprattutto in versione “slow”, che favorisce la
socializzazione. La vita del 19° arrondissement è cambiata
decisamente in meglio e se la gente non ha più paura di uscire
la sera è merito in larga parte del cinema, che nel frattempo
si è arricchito di un “gemello”, il Quai de Loire, sul lato opposto
del canale. Nel caso di MK2 Bibliothèque la scommessa è
stata quella di puntare sulla combinazione con la nuova sede della Biblioteca
nazionale francese. Oggi, vedendo le migliaia di giovani e meno giovani
che deviano dal loro percorso da o verso le quattro torri a forma di
libro aperto, per entrare al complesso MK2, il successo dell’operazione
può sembrare scontato, ma non lo era di certo nel 2003 quando
la Biblioteca era una sorta di cattedrale in un deserto fatto di binari
ferroviari e strade poco invitanti al passeggio. MK2 Bibliothèque,
pensato come un lungo battello spiaggiatosi sulla riva della Senna,
è oggi un luogo di incontro (si può accedere ai suoi negozi
– specializzati in DVD, CD musicali e posters – e ai suoi caffè
e ristoranti anche senza il biglietto per le proiezioni) e un esempio
del design che rende più piacevole la vita (l’architetto Wilmotte
ha privilegiato, per quanto insolito possa sembrare in un cinema, la
luce naturale e la trasparenza, Martin Szekely ha ripensato un elemento
essenziale per la fruizione cinematografica come la poltrona, inventando
la rosso fiammante “poltrona per due”). Ma soprattutto è un punto
di riferimento per il cinema di qualità e per la tecnologia d’avanguardia.
Cinque schermi offrono immagini digitali (con proiettori NEC e server
Doremi) e in 3D (Xpand) riscuotendo un grande successo: Avatar è
in programmazione in tre sale dal 16 dicembre e, al 9 gennaio, è
stato visto da 63.000 spettatori. Tecnologia di punta: l’ultimo tocco
alla formula MK2, che conferma il ruolo di pioniere di questo circuito
che – pur lontano dalle dimensioni dei leader di mercato – dimostra
che qualità e capacità di anticipare il futuro sono fattori
di successo. |