Una varietà di modelli economici al servizio della transizione digitale Nello
scorso numero il DGT online informer ha toccato più volte, nell’editoriale
di Jens Rykaer e nella testimonianza di Nancy Fares, il tema del modello
economico – o piuttosto dei modelli economici – che dovrebbero consentire
una transizione al digitale che sia la più omogenea possibile,
in termini sia di tempi sia di quantità di schermi coinvolti. Tutti
noi “addetti ai lavori” sappiamo che mantenere una doppia modalità
di distribuzione – analogica e digitale – è un carico che l’industria
non può sopportare a lungo. Ugualmente siamo consci del rischio
che potrebbe comportare un processo di trasformazione che crei una frontiera
tra coloro che possono permetterselo e coloro che ne resterebbero esclusi.
Per questo nell’ultimo periodo non solo si è intensificato il dibattito
sull’economia del cinema digitale, ma sono anche aumentati i progetti
che mirano a realizzare un equilibrio virtuoso tra i risparmi che la nuova
tecnologia promette sul fronte della distribuzione e gli investimenti
che essa richiede sul fronte dell’esercizio. Walter Vacchino |