Reg. Trib. Milano n. 418 del 02.07.2007
Direttore responsabile: Elisabetta Brunella

 
 
 
  Edizione italiana N. 35 - anno 3 - 17 aprile 2008

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Partenza alle 7.30 dal centro di Londra alla volta di Hawkhurst, cittadina del Kent di 4.400 abitanti: questo l’inizio della quarta giornata del corso “DigiTraining Plus 2008” organizzato da MEDIA Salles. Obiettivo, per il pullman carico di esercenti provenienti da tutta Europa, dall’Irlanda fino all’Estonia, dalla Finlandia fino alla Spagna, visitare il Kino Digital, sala di 91 posti nel countryside inglese, destinata, per il suo elevato grado di innovazione, a entrare nella storia della proiezione digitale. Non c’è proiettore 35mm a Hawkhurst, ma solo un Christie 2K, abbinato a un server Doremi, di cui l’esercente sfrutta appieno la duttilità della programmazione. “In questo cinema, di piccole dimensioni ma di elevata qualità, in particolare per quanto riguarda il sonoro, la "formula digitale” ci consente di proporre da 5 a 7 spettacoli al giorno per 364 giorni l’anno, facendo ruotare sui diversi orari un totale di 10-12 titoli per settimana, che soddisfano le esigenze di pubblici molto diversi” ha detto Matt Breckon, direttore di Kino Digital, ai colleghi europei. “Siamo arrivati, nel primo anno di attività, a staccare 38.000 biglietti, i cui introiti rappresentano circa il 72% di quelli globali”. Il Kino Digital è infatti anche un punto di aggregazione per la cittadina, grazie al suo bar, aperto tutto il giorno, che offre prelibatezze come il caffè veramente italiano o il cioccolato “bio”. La semplicità del funzionamento del proiettore digitale, supportato da un efficiente software di programmazione, consente di contenere i costi di gestione e di operare con personale che non richiede una speciale formazione tecnica. Tutto questo ha consentito a Hawkhurst di avere un suo cinema e a servire una popolazione di circa 60.000 persone nel raggio di 15 minuti di auto. Film da tutto il mondo – compreso, in questo scorcio del 2008, Mio fratello è figlio unico – produzioni di interesse locale, titoli per bambini, contenuti alternativi a partire dall’Opera italiana sono l’offerta del Kino Digital che si associa a quella di film “mainstream”, come per esempio gli Harry Potter.
Se il caso di Hawkhurst testimonia che il digitale, arrivato qui grazie al sostegno dello UK Film Council, dà una chance ai piccoli cinema e alle piccole comunità, Detlef Rossmann, presidente di AG Kino, l’associazione degli esercenti tedeschi, nell’aprire le sessioni del pomeriggio, ha ricordato che è compito di chi rappresenta interessi collettivi segnalare i pericoli che le nuove tecnologie possono rappresentare, qualora esse fossero accessibili solo agli attori più forti di un certo mercato. Per questo AG Kino è fortemente impegnata nel dialogo con l’industria e le istituzioni affinché il passaggio al digitale non crei esclusione.
Questo tema è riecheggiato nella panoramica di esperienze che ha visto protagonisti Silvana Molino di Microcinema e Mathias Holtz di Folkets Hus och Parker, organizzazioni che, pur differenti, mirano ad accrescere la competitività di cinema indipendenti e fortemente radicati nel territorio, insieme con Massimiliano Giometti, impresa italiana di stampo familiare fortemente orientata allo sviluppo e all’innovazione, con Enrique Martinez, in rappresentanza della catena spagnola Yelmo, impegnata nella sperimentazione di prodotti nuovi come i videogiochi su grande schermo e con Benjamin Dauhrer, direttore tecnico del Cinecittà di Norimberga, complesso di 20 schermi che ha fatto della tecnologia di punta il suo carattere distintivo.
Realtà diverse che hanno comunicato messaggi stimolanti per tutti: questo è stato il commento unanime dei partecipanti che nella “panoramica” hanno individuato uno dei momenti più importanti del Corso.

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