In Norvegia, verde l'aurora boreale ed anche i cinema
di Samuele Paolinelli La Norvegia è molto famosa per il verde delle sue magnifiche aurore boreali. Ma, per quanto riguarda il processo di transizione al “Green” nel settore cinematografico, con un particolare accento sulle sale, qual è attualmente la situazione? Come si può vedere nel sito della NNFC (Northern Norway Film Commission), le associazioni si spendono per sensibilizzare sempre più persone alla necessità della sostenibilità, ricordando che è indispensabile il contributo di ogni soggetto collocato all’interno della filiera cinematografica, tra cui l’esercizio. Analizzando le strategie degli esercenti, emerge come siano state effettuate diverse implementazioni molto virtuose. Un esempio concreto è il cinema Trondheim, il quale si è impegnato attivamente a ridurre la quantità di spazzatura prodotta, riuscendo a diminuire del 20% il volume medio di rifiuti generato da ogni singolo spettatore. Inoltre, prima di ogni proiezione viene ricordato brevemente al pubblico di smaltire correttamente i contenitori di bibite e snack. E non finisce qua. Infatti, questo cinema fa parte della catena KinoNor la quale, nel gennaio del 2017, ha ottenuto la certificazione di sostenibilità ambientale per tutti i propri locali; l’attestato testimonia l’impegno profuso in ambiti come luogo di lavoro, appalti, gestione dell’energia, trasporti, smaltimento dei rifiuti ed emissioni. Un’altra esperienza esemplare la offre il cinema Vega Scene ad Oslo, che gode della certificazione BREEAM, il principale sistema di convalida al mondo basato su criteri scientifici e volto ad attestare un ambiente realizzato tenendo conto della sostenibilità. Infatti, già nella costruzione è stata considerata l’interazione tra la natura e l’edificio stesso: il tetto può immagazzinare l’acqua piovana per ben 24 ore, per poi scaricarla gradualmente nel fiume Akerselva. In questo modo si riducono significativamente il rischio ed i danni provocati dalle inondazioni. Questa gestione delle acque piovane è poi combinata con un progetto unico. In collaborazione con i ricercatori del NIBIO (Istituto norvegese di bioeconomia), è stato realizzato un progetto che indagherà come le specie vegetali a rischio di estinzione del fiordo di Oslo sopravvivranno in un ambiente urbano ostile come il tetto di Vega Scene, con lo scopo di tutelare la specie e preservare la biodiversità. Ultimo, ma non meno importante, è l’Edda Kino a Haugesund, cinema con 944 posti distribuiti in 5 sale nonché principale arena del festival del cinema norvegese che viene ospitato ogni anno. Questo locale rispetta gli standard Eco-Lighthouse, lo schema di certificazione più usato in Norvegia da parte delle imprese che vogliono vedere riconosciuti i loro sforzi a favore dell’ambiente e la loro responsabilità sociale. Tra l’altro questa certificazione ha creato dei requisiti specifici declinati sulle peculiarità e sui parametri di ogni settore d’impresa. Un’ulteriore conferma della validità della certificazione è che è stata il primo sistema di attestazione nazionale ad essere riconosciuto dalla Commissione Europea. Quello che risalta ed accomuna i tre cinema sopraccitati è la volontà di far certificare da terze parti il lavoro svolto in tema di sostenibilità ambientale. Questo costituisce un vantaggio per gli esercenti stessi in quanto dispongono di uno status non autoconferito, ma riconosciutogli da soggetti esterni. In conclusione, è possibile affermare che l’attenzione alle questioni ambientali che si sta sempre più diffondendo all’interno dell’industria cinematografica è presente anche nelle azioni degli esercenti norvegesi, i cui sforzi risultano essere certificati e testimoniati. |