Paese di oltre 33 milioni di abitanti, il Marocco è uno dei principali mercati cinematografici africani sia per la produzione sia per la dotazione di sale. Insieme a Sudafrica, Egitto, Nigeria ed Etiopia fa parte del gruppo dei cinque paesi che, secondo l'Unesco nel 2021 contavano oltre il 70% delle sale esistenti. Il restante 30% scarso –meno di 500 sale - è sparso nell'altra cinquantina di stati del Continente. Eppure, come mostrano le statistiche riportate qui sotto, elaborate dal Centre Cinématographique Marocain, è in corso anche in Marocco una riduzione del numero di cinema e di sale, che si concentrano ormai nei maggiori centri urbani. Nel 2021, anno ancora nella morsa del Covid, le sale erano 78, in 31 cinema. Ma 9 schermi sono rimasti inattivi. Di fronte non solo alla crescente chiusura dei cinema, ma anche al rischio della distruzione di edifici di grande valore storico e architettonico, si levano voci preoccupate in Marocco e pure all'estero. Tra le iniziative di maggior risalto figura, oltre all'opera di François Beaurain documentata in questo DGT oi, l'ampio servizio dedicato in gennaio in Italia dalla Rai. Sul fronte degli esercenti stessi, si registra il tentativo di creare una sinergia tra i cinema che puntano sui film di qualità, avviato nel maggio 2022 dal Rif di Tangeri con il cinema Renaissance di Rabat, il cinema Colisée e la sala cinematografica dell’Ecole supérieure des arts visuels di Marrakech, grazie anche al supporto dei programmi finanziati dall’Unione Europea “Cultural Relations Platform” e “Support to EU Film Festivals”.
Qui di seguito presentiamo le quote di mercato raggiunte ogni anno dai film di nazionalità statunitense, marocchina e francese, che sono in generale i più visti nel Paese. In alcuni anni le produzioni dell'Esagono non si sono collocate però alla terza posizione: lo indichiamo in nota, aggiungendo quale nazionalità si sia piazzata al terzo scalino.
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