Un esercente italiano a CineEurope, in cerca di buone idee per il futuro del suo cinema Perché ha deciso di partecipare a questa edizione di CineEurope? Con l'obiettivo di lasciare la pandemia alle spalle, sono veduto qui in cerca di novità. Sono sempre stato curioso e capire che cosa c'è dietro l'angolo è importante per dare futuro alla sala. Questo è l'atteggiamento che, fin dall'inizio della transizione digitale, mi aveva spinto a partecipare ai corsi di formazione di MEDIA Salles nei vari paesi europei. E poi vorrei proporre qualcosa di nuovo ai miei spettatori. Qual è il suo pubblico? Potrei definirlo d'essai. Ama i film di qualità - e questo è molto stimolante per un programmatore - ma, d'altra parte, fatica psicologicamente a tornare al cinema. Molte sale italiane in questo periodo hanno chiesto di aver accesso ai fondi del PNRR finalizzati all'innovazione e al risparmio energetico. L'ha fatto anche lei? Il cinema che gestisco a Matera è stato ristrutturato di recente, cioè quando la Città è stata nominata capitale europea della cultura. I lavori hanno toccato aspetti diversi, più o meno direttamente visibili allo spettatore. Sono per esempio state sostituite le poltrone e sono stati rifatti gli impianti di riscaldamento e climatizzazione. E per la proiezione? Utilizziamo dal 2009 un proiettore digitale Christie, di cui siamo tuttora molto soddisfatti: non ci ha mai fatto perdere un giorno di programmazione. Che cosa avete programmato negli ultimi, difficili, periodi? Siamo molto fieri di aver ospitato l'anteprima nazionale di "No time to die", film girato in parte proprio a Matera. Ha già visto qualcosa nel Trade Show di CineEurope che ha attirato la sua attenzione? Sono arrivato da pochissimo, ma ho subito notato i contenitori "green" per il popcorn. Cercherò di saperne di più: la sostenibilità della sala e delle sue attività è ormai diventato un obiettivo irrinunciabile.
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