Cari lettori, il 2020 ci ha consegnato, insieme alla pandemia da Covid-19, un risultato globale estremamente negativo nel settore cinematografico ed in particolare in quello delle sale cinematografiche. Ne parla Elisabetta Brunella in un altro articolo in cui emergono i dati specifici di alcuni mercati europei e dai quali si traggono indicazioni e suggestioni che possiamo ritenere utili anche per affrontare il nostro futuro: più spazio e valorizzazione alle produzioni locali nazionale, ma anche ai contenuti aggiuntivi. Siamo a marzo 2021 ed in pratica i mercati devono ancora ripartire. Non abbiamo nuove indicazioni, ma tutto sembra confermare per il 2021 che rimane il trend sarà il medesimo. Oggi siamo alle soglie della riapertura delle nostre sale e alla visione dei film in modo condiviso e collettivo, cioè quello che noi amiamo. Ma è indubitabile che lo scenario sia cambiato e che quindi ciò che dovremo affrontare è un periodo di transizione nel quale le regole del mercato cinematografico andranno a modificarsi sensibilmente. La pandemia ha chiuso le sale cinematografiche ed ha aperto una strada veloce per le piattaforme dove sono usciti moltissimi film senza aspettare il passaggio sala. Al di là delle nostre problematiche commerciali, è indubbio che in questi tanti mesi la necessità di fornire prodotto a consumatori bloccati in casa è stata fortissima. Io credo che nulla tornerà come prima. E in che cosa dobbiamo porre attenzione ? Le windows hanno già variato fortemente le consuetudini. Inoltre sempre più prodotti perdono la strada dell'uscita in sala per alimentare la "guerra" tra piattaforme, tra Netflix o Disney+ o Amazon Prime. Le sale cinema inevitabilmente devono trovare nuovi punti di equilibrio. Sono convinto che l'esperienza sala rimarrà un cardine per la valorizzazione dei film e che senza di essa si perderebbe un volano fondamentale per mantenere allo stesso livello "la settima arte". Ma i rapporti tra esercenti e distributori dovranno modificarsi sia nel terreno economico sia in quello delle modalità di programmazione e promozione al pubblico. E dovremo affrontare come esercenti l'impegno di essere ancor più in sintonia col nostro pubblico. Ciò vale sul piano funzionale, estetico, commerciale delle strutture sale - per portarle ad essere un polo di attrazione del pubblico -, ma pure per la valorizzazione degli "eventi" che danno il senso della "esclusività". Con questo spirito affrontiamo la prossima ripartenza, augurandoci che sia, a differenza del 2020, definitiva. E lavoriamo tutti insieme per riempire di nuovo le sale dei cinema e così tornare ad emozionarci insieme. Paolo Protti, |