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Abbiamo dato inizio ad una nuova rubrica che dà la parola a chi con i contenuti aggiuntivi lavora da tempo ed ha acquisito sul campo un'esperienza che pensiamo valga la pena di fare conoscere a livello internazionale. Massimo Salasnich, Vice Presidente e Programmer, Piccolo Teatro, Padova - A che tipo di pubblico vi rivolgete con i contenuti aggiuntivi? L'opera lirica è il nostro fiore all'occhiello: ci siamo stabilizzati su una media altissima che si aggira intorno ai 200 spettatori per rappresentazione e che qualche anno fa era ancora più elevata. Prevale il pubblico anziano, di pensionati o comunque di persone di età superiore ai 60 anni. Per il balletto si aggiungono anche giovani, soprattutto ballerini e allievi di scuole di danza. Per i documentari di arte il pubblico è più eterogeneo e la media dell'età si abbassa. - Sappiamo che proponete una varietà di contenuti aggiuntivi (opera, balletto, teatro, musica pop, documentari d’arte): quale incontra maggior successo? La nostra sala è poliedrica ed è anche un teatro vero e proprio, in cui vengono proposti spettacoli dal vivo messi in scena da compagnie sia locali sia nazionali. - Il prezzo del biglietto per i contenuti aggiuntivi è più alto di quello dei film? Il prezzo per lirica e balletto (e film-evento) è di prima visione (12-11-10 euro), e quindi più alto rispetto ai film, che la sala propone in seconda visione (a 6-5-4 euro). Per i documentari di arte, proposti in seconda visione, il prezzo è comunque più elevato (9-8 euro) che per i film. - Qual è stata la proposta di maggior successo della stagione 2018/2019? Nel 2018/2019, come negli altri anni, è stata la diretta della "prima" della Scala a vincere la palma della proiezione più seguita. Nel 2017 per l’Andrea Chénier gli spettatori sono stati 335, nel 2018 per Attila 295, una cifra raggiunta anche dal balletto Romeo e Giulietta con Roberto Bolle. - Ritiene che il mercato dei contenuti aggiuntivi in Italia abbia prospettive di sviluppo nell’immediato futuro? Sì, e soprattutto si può ancora sviluppare nelle località più piccole. Maggiormente, dai dati che ho potuto leggere, al centro-sud. - Può immaginare iniziative che diano maggior visibilità ai contenuti aggiuntivi in Italia? Sicuramente vorremmo incontri o convegni di settore per esercenti e distributori focalizzati sui contenuti aggiuntivi nonché maggiori informazioni veicolate anche dagli organismi istituzionali, dato che talvolta si viene a "scoprire" l'esistenza di qualche nuovo distributore solamente cercando nella rete, in siti stranieri, senza che nessuno prima lo abbia reso noto.
Questa intervista è stata realizzata prima della chiusura del Piccolo Teatro di Padova, avvenuta il 23 febbraio, |