Patricia Wheatley Ad oggi non esiste una definizione accettata da tutti per il crescente fenomeno delle produzioni audiovisive per il grande schermo che - da circa dieci anni - propongono documentari e spettacoli dal vivo o in diretta: contenuti aggiuntivi, contenuti alternativi, event cinema, digital cinema. Nessuno di questi nomi è veramente preciso ed esaustivo. Mi sento perciò di proporre Cinema delle Arti, che può comprendere tutte le forme artistiche e riuscire al tempo stesso a creare una distinzione rispetto ai film e ai documentari comunemente intesi. Abbiamo anche prodotto una versione di "Pompeii Live" per i ragazzi e "I Vichinghi in diretta dal British Museum" nel 2014. "Pompeii Live from the British Museum" è stato riconosciuto come un importante contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo grazie alla diffusione sul grande schermo. Personalmente sono stata molto contenta di ricevere tale premio speciale proprio nel periodo minacciato dalla Brexit. Questa è stata la prima produzione audiovisiva di una mostra realizzata da un museo - nel frattempo ce ne sono state molte altre - ed è stata apprezzata dagli spettatori. Include un tour della mostra e la presentazione dei reperti più significativi, così come il racconto della drammatica eruzione del Vesuvio nel 79 dC. Alcuni spettatori sono stati contenti di poter contare su una presentazione della mostra - che avrebbero poi visitato - da parte dei curatori e di esperti. Per altri invece questa è stata l'unica occasione per vedere la mostra o addirittura il museo stesso. Per le istituzioni pubbliche come il British Museum questo tipo di produzioni per i cinema crea una relazione diretta col grande pubblico. Nella veste di produttrice di questi titoli e regista del film su Hokusai, che ha incluso una biografia dell'Artista e un tour della mostra, sono entusiasta di comunicare in questa forma speciale e particolarmente intensa con gli spettatori interessati a queste produzioni. Per diversi anni sono stata la produttrice di programmi televisivi della BBC ed ho così raggiunto molte persone attraverso i documentari, ma la relazione col pubblico cinematografico è risultata particolarmente gratificante. Mi fa piacere offrire un'occasione unica agli spettatori che fanno la fatica di uscire di casa - e di pagare un biglietto - per una proiezione speciale; apprezzo poter sviluppare in modo più esteso e approfondito un soggetto, pensando che raggiungerà spettatori che veramente vogliono saperne di più; amo infine il fatto di potermi rivolgere a pubblici di tutto il mondo. Ho da poco lasciato il British Museum, ma sto progettando diverse produzioni per istituzioni culturali britanniche. Sono perciò felice che questo genere stia fiorendo: ora bisogna solo trovare l'accordo sul nome da dargli. Vi invito dunque a farmi sapere quale vi sembri il più adatto! |