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RUSSIA
 

9 October 2018

From Russia with love (by Elisabetta Brunella)

Almost ten thousand kilometres separate the Cinema Aurora of Saint Petersburg and the Ussuri of Vladivostock, with a time lag of seven hours. In the first case we are in Europe, a stone's throw from Finland and Estonia, whilst in the second we're in Asia: a two-hour flight brings you to Beijing or Pyonyang, whilst it takes eight hours to get to Moscow. Yet their spectators have a lot in common: for example their love of Italy, whose culture, lifestyle and films they adore. More in particular, they are passionately keen on art documentaries from the Bel Paese. We're told all about it by Maria Bezenkova, Distribution Manager of Nevafilm Emotion, who is to be thanked for the spread of productions "made in Italy", such as Raffaello: Il Principe delle arti, Firenze e la Galleria degli Uffizi 3D, San Pietro e le Basiliche Papali 3D / Raffaello, the Prince of Arts, Florence and the Uffizi Gallery 3D, Saint Peter's and the Papal Basilicas 3D. "Art documentaries," says Maria, "are highly appreciated and are, in fact, becoming increasingly popular, to the extent that Nevafilm Emotion has decided to concentrate all its efforts on this trend. When we began distributing added content - a dozen or so years ago - it was Italian opera, obviously from La Scala, that we brought to Russia's big screens. Nevertheless, we realized that the potential audience for this genre tends to remain stable: a mature audience, often with limited spending power. There are far more promising prospects for art content, able to attract spectators from different age ranges, generally decidedly younger, with greater economic resources and therefore willing to pay a premium. Indeed, in Russia, too, as on the European markets where MEDIA Salles records trends, added content is sold at a markedly higher average price. A ticket for the première of an Italian art documentary in Moscow costs around 500 roubles (more or less 6.50 euros), two thirds higher than for film premières, offered at 300 roubles (around 4 euros). "To get a more demanding audience - people from 24 to 35 - keen on art, the technical quality must be impeccable and it must be a production made specifically for the big screen, better still if it's in 3D. Anything that comes over like a TV documentary doesn't work. For these reasons, too, and although we watch countless screeners and attend festivals, such as the Berlinale, open to added content, here in Nevafilm we have decided to work with a partner like Nexo Digital that has built its international prestige on its dependability and spectacular offers. We then adapt these productions to our market, inviting experts on the cultural scene here in Russia, or film stars, to lend their voices for the dubbing and voice overs. So for the Uffizi, for example, we were able to count on Michail Borisovic Piotrovskij, Director of the Hermitage, for the Vatican Museums on Andrej Konchalovskij, for Caravaggio on Vladimir Epifantsev." This strategy allows Nevafilm Emotion to reach from thirty to fifty cities with each of these added content offers, both in European and in Asian Russia, including the regions of Siberia and the Amur. In its Cinema Pobeda (Victory), Novosibirsk, for example, the third largest city in Russia after Moscow and Saint Petersburg and a station on the mythical Transiberian railroad, offers a programme of Italian productions which, alongside seasons of full-length feature films, includes the most successful added content. The cinemas that transform themselves into ambassadors of Italian culture range from specialty theatres to the bigger, more commercial multiplexes, including arthouse or "traditional" cinemas. If it comes as no surprise that in Moscow the Centre for Documentaries is a reference point - a sort of boutique that makes international selections of the genre - it is not so readily expected that the big Russian chains, such as Cinema Park, Formula Kino, Karo and Kinomax (which represent over 22% of the Country's screens), should include Italian art in their offer. "It is my hope," continues Maria Bezenkova, "that art productions from Italy will continue and indeed increase - keeping up their technical standards and excellent spectator value - so as to satisfy a growing demand." While it is true that added content accounts for around 1% of the Russian film market - and this figure may seem negligible - it should not be forgotten that in 2017 Russia took over France's historical leading role, counting over 213 million spectators. In other words, from the ‘90s up to today, Russia has increased its audiences ten times over and established itself as a market on which the great film-producing countries cannot fail to concentrate. "I'd like to see a stronger offer of Italian classics and titles from the ‘60s and ‘70s. Every year here in Russia there are interesting festivals and contemporary Italian weeks. Comedies and melodramas are very popular but if they could be combined with a glimpse of previous productions, spectator satisfaction could be even further increased," concludes Maria Bezenkova. Adding, "For me, Italy, its cinema and culture are a matter of business and love all in one!"

9 ottobre 2018

Dalla Russia con amore (di Elisabetta Brunella)

Tra il Cinema Aurora di San Pietroburgo e l'Ussuri di Vladivostok corrono quasi diecimila chilometri, mentre sette sono le ore di differenza. Nel primo caso siamo in Europa, a due passi da Finlandia ed Estonia, nel secondo in Asia: in due ore di aereo si va a Pechino o a Pyongyang, per Mosca ce ne vogliono almeno otto. Eppure i loro spettatori hanno molto in comune: per esempio l'amore per l'Italia, di cui adorano cultura, modo di vivere e film. Più in particolare sono appassionati di documentari d'arte del Bel Paese. Ce ne parla Maria Bezenkova, Direttrice della distribuzione di Nevafilm Emotion, a cui si deve la diffusione sul mercato russo di produzioni "made in Italy" come Raffaello: Il Principe delle arti, Firenze e la Galleria degli Uffizi 3D, San Pietro e le Basiliche Papali 3D.
"I documentari d'arte - ci dice Maria - sono molto apprezzati, anzi diventano sempre più popolari, al punto che Nevafilm ha deciso di concentrare le sue energie su questo filone. Quando abbiamo iniziato - una decina di anni fa - a distribuire contenuti aggiuntivi, avevamo portato sui grandi schermi della Russia l'opera italiana, ovviamente La Scala. Tuttavia ci siamo resi conto che il pubblico potenziale per un genere come questo tende a rimanere stabile: si tratta di persone di età avanzata e spesso con una capacità di spesa assai contenuta. Molto più promettenti sono invece le prospettive per i contenuti d'arte, capaci di attirare spettatori che appartengono a fasce di età diverse, in generale decisamente più giovani, e con maggiori disponibilità economiche, disposti perciò a pagare un premium price." Anche in Russia, infatti, come nei mercati europei di cui MEDIA Salles rileva l'andamento, i contenuti aggiuntivi vengono venduti ad un prezzo medio decisamente più elevato. Il biglietto per un documentario sull'arte italiana, in prima uscita, a Mosca, costa circa 500 rubli (più o meno 6,50 euro), oltre due terzi in più di quello dei film in prima visione, proposti a 300 rubli (circa 4 euro). "Per appassionare all'arte il pubblico più esigente - quello tra i 24 e i 35 anni - è necessario che la qualità tecnica sia impeccabile e che si tratti di una produzione realizzata per il grande schermo, meglio ancora se in 3D. Tutto ciò che sa di documentario televisivo non funziona. Anche per questi motivi noi di Nevafilm, che pur visioniamo moltissimi screeners e frequentiamo festival come quello di Berlino, aperto ai contenuti aggiuntivi, abbiamo deciso di lavorare con un partner come Nexo Digital che ha costruito il suo prestigio internazionale sull'affidabilità e sulla spettacolarità. Noi poi adattiamo al nostro mercato queste produzioni, invitando personalità della scena culturale russa, oppure star del cinema, a prestare la loro voce per il doppiaggio o il voice over. Così, per gli Uffizi abbiamo potuto contare su Michail Borisovic Piotrovskij, Direttore dell'Ermitage, per i Musei Vaticani su Andrej Konchalovskij, per Caravaggio su Vladimir Epifantsev." Tale strategia consente a Nevafilm Emotion di raggiungere, con ciascuno di questi contenuti, dalle trenta alle cinquanta città, nella Russia europea come in quella asiatica, incluse le regioni della Siberia e dell'Amur. Novosibirsk, per esempio, terza città della Russia, dopo Mosca e San Pietroburgo, tappa della mitica Transiberiana, offre, nel Cinema Pobeda (Vittoria), un programma di produzioni italiane che, oltre a rassegne di lungometraggi, include i contenuti aggiuntivi di maggior successo. I cinema che si trasformano in ambasciatori della cultura italiana vanno dalle sale specializzate ai grandi multiplex di stampo più commerciale, passando per i cinema d'essai o "di tradizione". Se non stupisce che a Mosca un indirizzo di riferimento sia il Centro del Documentario - una sorta di boutique che seleziona a livello internazionale il meglio di questo genere - meno scontato risulta che le grandi catene russe come Cinema Park, Formula Kino, Karo e Kinomax (che rappresentano oltre il 22% degli schermi del Paese), includano l'arte italiana nella loro offerta. "Il mio auspicio - continua Maria Bezenkova - è che le produzioni d'arte provenienti dall'Italia continuino, ed anzi aumentino, - sempre mantenendo degli standard tecnici e di spettacolarità di eccellenza - in modo da soddisfare una richiesta crescente." Se è vero che i contenuti aggiuntivi pesano intorno all'1% del mercato cinematografico russo - cifra che potrebbe sembrare trascurabile -, non si deve dimenticare che nel 2017 la Russia ha strappato alla Francia un primato storico, arrivando a oltre 213 milioni di spettatori. Detto in altre parole, tra gli anni '90 ad oggi, la Russia ha decuplicato il suo pubblico e si è imposta come un mercato su cui i grandi paesi produttori di cinema non possono non concentrare le loro energie. "Vorrei anche che si rafforzasse la proposta di film italiani classici e di titoli degli anni '60 e '70. Qui in Russia ci sono ogni anno interessanti festival e rassegne di cinema italiano contemporaneo. Commedie e melodrammi piacciono molto, ma se si potesse abbinare anche uno sguardo sulla produzione precedente, il gradimento da parte degli spettatori potrebbe ancora aumentare", conclude Maria Bezenkova. E aggiunge: "Per me l'Italia, il suo cinema e la sua cultura sono contemporaneamente affari e passione!"