WOMEN IN DIGITAL CINEMA
Jorien Scholtens - Ricercatrice presso Stichting Filmonderzoek, la fondazione olandese per la ricerca in campo cinematografico
Per maggiori informazioni: jorien@filmonderzoek.nl

Nel mio soggiorno ci sono due poltrone, rimosse con le mie mani da un cinema un paio di anni fa. Sono molto vecchie, il loro colore rosso scuro è ormai sbiadito e, a dire il vero, non sono nemmeno molto comode: mi ricordano però la magia del grande schermo e la mia passione di sedermi al buio a guardare dei bei film. Fortunatamente non lascio a casa la mia passione per i film, ma la porto con me al lavoro ogni giorno: mi occupo infatti della ricerca sull’industria cinematografica olandese. Ho un Master in Studi cinematografici e sono una ricercatrice alla Stichting Filmonderzoek (www.filmonderzoek.nl/english).
Questa fondazione studia l’industria cinematografica nei Paesi Bassi, svolgendo ricerche commissionate dalle associazioni degli esercenti e dei distributori o da altri soggetti del mercato cinematografico. Un fatto curioso è che il padre fondatore della Stichting è il Dottor Joachim Ph. Wolff, che è stato per molti anni il consulente scientifico dell’Annuario pubblicato da MEDIA Salles.
Negli ultimi tre anni ho imparato da lui che cosa significa fare ricerca.
I nostri studi mirano a fornire una conoscenza pratica all’industria del cinema, fornendo dati accurati e fruibili sul pubblico e sugli sviluppi del settore. Io mi occupo in particolare della percezione che il pubblico ha del cinema olandese e del mercato. Presto sarà disponibile la versone inglese della mia indagine e delle sue conclusioni. Questo lavoro si aggiungerà alla ricerca sul cinema digitale pubblicata lo scorso anno, che si è focalizzato sull’impatto che ci si attendeva sul pubblico dal processo di digitalizzazione, ed era basato su interviste fatte a esercenti e distributori. Il progetto Cinema Digitaal - che ha contribuito alla totale digitalizzazione al 100% degli schermi nei Paesi Bassi - era appena iniziato. Mentre non c’era una visione chiara del futuro del digitale, non mancavano certamente pionieri con idee innovative. Il confronto con gli esercenti e i distributori su questo cambiamento - apparentemente invisibile al pubblico - ha mostrato che il cinema digitale offre interessanti opportunità per ulteriori indagini.
Ora che la digitalizzazione si è conclusa nei Paesi Bassi, e si è creato un ricco bagaglio di esperienze, abbiamo avviato un nuovo studio. In questa ricerca mi concentrerò sui possibili cambiamenti nell’ampiezza della circolazione dei film, ma anche di nuovi esperimenti che si svolgono nei cinema, ora che tutti sono digitali.
Spero che le mie ricerche possano contribuire a una migliore comprensione dell’impatto del cinema digitale e che le mie conclusioni possano essere condivise con la comunità internazionale. Durante il Festival del Cinema Olandese recentemente tenutosi a Utrecht, ho potuto osservare da vicino il concreto effetto della digitalizzazione che, per esempio, consente a giovani registi di mostrare i loro film sul grande schermo in modo molto più facile ed economico rispetto al 35mm.
In una prospettiva a lungo termine questo darà un impulso al ruolo delle sale cinematografiche. E, a mio giudizio, questo è il vero obiettivo della digitalizzazione: far sì che la sala cinematografica continui ad essere il luogo principale per condividere la magia dei film, adesso come nel futuro.

 

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