FOCUS SULL'ACCESSIBILITA'

Tra le sfide più interessanti per la sala del futuro c'è sicuramente quella di essere sempre più accessibile, ovvero di aprire l'esperienza cinematografica alle persone con disabilità uditive o visive.

In Europa questo tema sta cominciando a riscuotere interesse, anche per la necessità di adeguarsi alle normative comunitarie, ma in altre aree del mondo è già una realtà.

Per maggiori informazioni sull'accessibilità del cinema, si veda anche l'intervento di Michael Karagosian al corso DigiTraining Plus 2013, disponibile a questo link: http://www.mediasalles.it/training/training.htm
 

Argentina: pubblicato un manuale sull'accessibilità al cinema

In Argentina, l'Istituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales ha presentato, lo scorso agosto, la pubblicazione "La accesibilidad a los medios audiovisuales: la narración en lengua de señas argentina y el subtitulado para personas sordas".

Il manuale, che nasce in conseguenza alla Ley de Servicios de Comunicación Audiovisual che garantisce la partecipazione ai contenuti audiovisivi per tutti i tipi di spettatori, si apre con l'affermazione che, in un mondo in cui le nuove tecnologie rendono possibili nuovi strumenti di inclusione, la fruizione dell'esperienza cinematografica per ipoacusici e ipovedenti è un diritto che va garantito.

La pubblicazione, firmata da Claudia Gabriela D'Angelo e MarÍa Ignacia Massone, nasce dalla collaborazione - oltre che con l'Autorità Federale dei Servizi di Comunicazione Audiovisivi (AFSCA) e il Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica e Tecnica - con l'Associazione Argentina dei Sordomuti (CAS) e l'Istituto Nazionale Contro la discriminazione, la xenofobia e il razzismo (INADI).

Grazie alla competenza delle specifiche realtà coinvolte, l'opera riesce ad affrontare il tema dell'accessibilità dei contenuti audiovisivi nei suoi vari aspetti tecnici - dai sottotitoli alle audiodescrizioni - con grande attenzione all'aspetto pratico.

Ad esempio, vengono date istruzioni molto precise per i cinema che vogliano creare sottotitoli per un film o per altri tipi di eventi (ad esempio quelli in diretta), oppure per l'inserimento nello schermo di un riquadro con un interprete che traduca i contenuti nel linguaggio argentino dei segni.

Una considerazione particolarmente significativa che emerge dalla pubblicazione è legata al cinema nazionale. L'Argentina, infatti, è un paese in cui i film in lingua straniera - soprattutto produzioni statunitensi - vengono sottotitolati. Questo permette, in modo quasi paradossale, che il cinema americano e le produzioni straniere siano accessibili a una disabilità uditiva, mentre non lo siano affatto i film nazionali. L'utilizzo di sottotitoli speciali per non udenti, quindi, va considerato anche una risorsa che permette una migliore fruizione del cinema nazionale.
 

Francia e Regno Unito: l'accessibilità è già una realtà
di Elisabetta Brunella

Il Fontenelle potrebbe sembrare un piccolo complesso che, come tanti, serve una delle numerose cittadine che punteggiano la regione parigina. Se Marly-le-Roi (16.000 abitanti) è meno famosa della sua vicina Versailles, è altrettanto "fiera delle sue origini reali", ma al tempo stesso "rivolta verso il futuro".
Così recita infatti il sito del comune e a questa stessa filosofia sembra ispirarsi il Fontenelle, un cinema d'essai tradizionale, ma recentemente equipaggiato con due schermi digitali, che da sempre mette l'accento su una programmazione di qualità.
Ma quello che rende il Fontenelle un cinema d'avanguardia è la sua capacità di rivolgersi anche al pubblico con difficoltà all'udito e alla vista.
Propone infatti film sottotitolati in francese per sordi e ipoacusici e - dove l'audiodescrizione sia disponibile tra i canali audio del film - anche titoli adatti a ipovedenti.
Questa realtà si mostra dunque già in linea con l'orientamento europeo che vuole che le sale cinematografiche siano sempre più al servizio di ogni tipo di spettatore.
È questo il senso dell'articolo 7 della Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi (AVMSD) dell'Unione Europea, che recita:

"Gli Stati membri incoraggiano i fornitori di servizi di media soggetti alla loro giurisdizione a garantire che i loro servizi diventino gradualmente accessibili per le persone con disabilità visiva o uditiva".

"Perché mai chi soffre di un problema d'udito non potrebbe essere un cinefilo?" - osserva Pascal Humbert, direttore del cinema Lido di Castres, che dallo scorso giugno propone versioni adatte ai sordi e gli ipoacusici.
E così da qualche settimana il pubblico di questa cittadina nella regione di Tolosa può assistere a proiezioni dove appaiono sottotitoli piuttosto diversi da quelli utilizzati per i film in versione originale.
Per essere più funzionali a chi non sente bene, le frasi, per esempio, hanno un colore diverso a seconda dei vari personaggi, i caratteri sono maiuscoli se l'attore sta urlando, dei commenti descrivono i rumori. "L'unico svantaggio" - continua Pascal Humbert - "è che siano ancora pochi i film disponibili in questa versione".
Su grande scala, la formula del Fontenelle o del Lido è stata adottata, sempre in Francia, da un gruppo presente su tutto il territorio come Gaumont Pathé, che il giovedì e il sabato propone nel suo circuito film con sottotitoli per sordi e ipoacusici.
Non solo la Francia si è già decisamente incamminata verso una meta a cui - come dice la direttiva europea - dovranno progressivamente puntare gli esercenti del Vecchio Contintente, ma anche la Gran Bretagna.
Qui, i maggiori circuiti - Vue, Odeon e Cineworld - propongono una gamma di servizi che comprende l'audiodescrizione e i sottotitoli offerti su dispositivi individuali, come minischermi o occhiali, che il cinema mette a disposizione di chi li richieda.
Il trasmettitore/ricevitore degli occhiali, inoltre, supporta anche le tracce audio con le descrizioni per gli ipovedenti.
A rendere tecnicamente praticabili queste soluzioni è sicuramente la tecnologia digitale.
Con la pellicola 35mm, il canale audio per disabili uditivi veniva creato dal processore audio, mentre il canale narrativo per gli ipovedenti o i non vedenti era disponibile soltanto con un "Accessibility Disc for Digital Theatre Systems".
Il digitale ha decisamente migliorato questa situazione: i canali per persone con disabilità uditiva o visiva, infatti, sono già inclusi nei files con cui è fornito il film alla sala e per il loro utilizzo non sono richieste attrezzature particolarmente complicate.
Spesso ci si chiede come sarà il cinema del domani. Sicuramente una parola chiave sarà l'accessibilità, cioè la capacità di abbattere le barriere fisiche o sensoriali e consentire a un numero sempre maggiore di persone di fruire dell'esperienza del cinema sul grande schermo.

Questo articolo è stato pubblicato su "Cinema & Video International" n° 10/11, ottobre-novembre 2013.

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