Edizione italiana N. 9 – anno 1 – 7 aprile 2006

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COMUNICATO STAMPA

Dalla teoria alla pratica, con un occhio attento all’operatività di proiettori e server digitali ma, soprattutto, ai nuovi modelli di business e alle diverse possibilità di finanziamento per una transizione al digitale “a portata di sala”. Proprio come ha affermato Glenn Wastyn, infatti, “il corso cerca sia di accompagnare sia di anticipare le esigenze degli esercenti. Nel 2004 le domande dei potenziali utilizzatori delle tecnologie digitali per la proiezione riguardavano soprattutto la qualità dell’immagine. Nel 2005, l’attenzione era più rivolta alla questione degli standard. Nel frattempo, la scorsa estate sono state pubblicate le specifiche DCI. Ora l’aspetto che viene sentito come cruciale è quello dei modelli di business”.
La giornata si è aperta con una sessione dedicata al “toccare con mano” le attrezzature necessarie per la proiezione digitale, durante la quale Nicolas Hamon, Responsabile Operativo Vendite e Assistenza di Barco Digital Cinema, e Paul Clark, che riveste lo stesso ruolo per Eastman Kodak, hanno spiegato i processi di installazione e programmazione, nonché di monitoraggio e di assistenza tecnica per il funzionamento ottimale di proiettore e server.
Una sessione tenuta da Denis Kelly, Direttore per l’Europa delle Attività di Cinema Digitale di Eastman Kodak, ha spiegato come gli esercenti possano attrezzare la propria sala per il digitale attraverso l’impiego di soluzioni integrate.
A seguire, il problema che più sta a cuore, attualmente, agli esercenti: chi paga la svolta verso il digitale? Per rispondere a questa domanda sono intervenuti Alastair Tyler, per la Royal Bank of Scotland, e Karl Vervaeke, per ING Lease. “L’investimento per attrezzare uno schermo per la proiezione digitale si aggira intorno agli 80.000 euro – ha affermato Tyler –. Se si pensa che in Europa, da una prima stima delle richieste, emerge che circa 3.000 sale sono interessate a passare al digitale, la spesa totale tocca i 250 milioni di euro. L’orientamento della nostra banca è sviluppare insieme a ciascun esercente la soluzione che meglio si adatta alla sua realtà”. Dall’intervento di Vervaeke, il leasing è apparso come lo strumento più adatto per finanziare la transizione dei cinema al digitale. “ING può fornire formule fatte su misura per gli esercenti: la quota mensile che l’impresa deve pagare potrà essere più elevata nei mesi in cui la frequenza in sala è maggiore e più bassa nella stagione di minor affluenza”.
Bernard Collard, Direttore Generale di XDC, ha illustrato la soluzione proposta dal gruppo EVS per facilitare la transizione al digitale: il noleggio ai cinema di soluzioni hardware differenti a seconda della grandezza dello schermo con una quota mensile che varia da 500 a 1.500 euro e che include la possibilità di utilizzare l’attrezzatura per la proiezione di contenuti alternativi.
Tom Cotton di Technicolor Digital Cinema, ha presentato il modello di business basato sul Virtual Print Fee – modello considerato equo e sostenibile da tutti i soggetti coinvolti – e ha descritto il piano di transizione al digitale di Technicolor negli Stati Uniti nonché le sue strategie per l’Europa.


 

 

 

 

Jan Petersen, IT Manager di Nordisk Film Biografer,
al corso “DigiTraining Plus” 2006

 

 

 

 

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