MEDIA Salles presenta alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia la situazione del cinema digitale in Europa al 30 giugno 2012

"Dal 35mm al Digitale: l'ora dello switch-off” è il titolo del convegno organizzato da MEDIA Salles durante la 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in collaborazione con Open Sky.
Le più recenti statistiche di MEDIA Salles sullo sviluppo della digitalizzazione in Europa al 30 giugno 2012, annunciate proprio a Venezia, sono state alla base della tavola rotonda che ha affrontato gli snodi principali della transizione digitale, ora che l'Europa ha digitalizzato oltre il 60% dei propri schermi e si avvicina il momento dell'abbandono della pellicola.
L'evento ha messo a confronto l'esperienza italiana con quelle di alcuni paesi europei che hanno saputo trovare modelli economici efficaci ed ha fatto il punto sull'innovazione tecnologica e sulle nuove prospettive aperte alle sale europee.

Il convegno è stato aperto da Luigi Cuciniello, Direttore Organizzativo della Mostra di Venezia, che ha ricordato come il Festival più antico del mondo abbia molto presto puntato sulle nuove tecnologie, giungendo nel 2012 a proiettare ben il 95% dei titoli in formato digitale.
Elisabetta Brunella, Segretario Generale di MEDIA Salles, ha presentato i dati più recenti sullo sviluppo del cinema digitale in Europa, pubblicati nello European Cinema Journal 2-2012, in edizione speciale alla Mostra del Cinema di Venezia.
Al 30 giugno 2012 gli schermi digitali in Europa sfioravano quota 22.000, con una crescita del 17,4% rispetto all'inizio dell'anno, quando erano 18.566.
Il tasso di penetrazione digitale ha raggiunto, nell'insieme dell'Europa, il 60,5%, ma la crescita mantiene ritmi differenti nei diversi mercati.
Accanto ai paesi che già nel 2011 avevano raggiunto la digitalizzazione al 100% (Norvegia e Lussemburgo), ci sono ancora diversi territori dove le nuove tecnologie riguardano meno di un quarto degli schermi, come Turchia, Slovenia, Grecia, Serbia.
Anche guardando ai sei maggiori territori si evidenziano differenze: mentre Regno Unito (86%) e Francia (80%) registrano tassi di penetrazione ben superiori alla media europea, la Germania ha digitalizzato soltanto il 54% dei suoi schermi e addirittura sotto la soglia del 50% rimangono la Spagna (43%) e l’Italia (47%).

Proprio la situazione italiana è stata al centro della prima parte del convegno, introdotta dal Presidente di MEDIA Salles Luigi Grispello, che ha presentato i risultati di uno studio sullo sviluppo della digitalizzazione in Italia, sottolineando come i ritmi della transizione siano molto diversi a seconda delle tipologie dei cinema ed evidenziando le difficoltà incontrate in particolar modo dall'esercizio tradizionale (da 1 a 5 schermi).

È seguito un dibattito tra i rappresentanti dell'industria cinematografica italiana e delle istituzioni. Sono intervenuti Nicola Borrelli, Direttore Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che si ha dialogato con Lionello Cerri, Presidente dell'ANEC, Mario Lorini, Presidente della FICE, ed Egidio Viggiani (Moviemax Italia), in rappresentanza della Sezione Distributori dell'ANICA.

Al focus sulla situazione italiana hanno fatto da contraltare le presentazioni di alcune "best practices” europee.
L'esercente olandese Raymond Walravens (Rialto Film) ha presentato l'iniziativa olandese Cinema Digitaal, che, nata nel 2011 unendo risorse pubbliche e private, ha consentito anche alle sale indipendenti la piena conversione alla proiezione digitale.
Su iniziativa delle associazioni nazionali degli esercenti (NVB) e dei distributori (NVF), 170 esercenti indipendenti, per un totale di oltre 500 schermi, hanno formato una sorta di gruppo d'acquisto che ha così potuto negoziare un VPF collettivo, coinvolgendo tutti i distributori che operano nei Paesi Bassi, anche grazie all'intervento dello stato - attraverso il Netherlands Film Fund.
Marta Materska-Samek (Fundacja Rozwoju Kina) ha invece offerto una panoramica del "Progetto Malopolska”, che, con il sostegno dei Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale, ha permesso la digitalizzazione dei cinema della regione di Cracovia.
Il progetto, basato su di una rete di 18 cinema locali d'essai, il "Malopolska d-cinemas network”, ha puntato sulla digitalizzazione nell'ottica di un miglioramento dell'offerta cinematografica finalizzato ad accrescere l'attrattiva turistica della regione.

Di particolare interesse i casi di studio presentati, soprattutto quello della piccola cittadina di Wadowice, dove il cinema locale si è reinventato in relazione al turismo religioso incentrato sulla figura di Papa Giovanni Paolo II.

La sessione finale del convegno ha invece allargato lo sguardo allo scenario mondiale e alle sale del futuro, ora che si avvicina il momento dello switch-off.

L'intervento di Michael Karagosian (MKPE) si è incentrato sulle novità tecnologiche, dalle le high frame rates alle nuove possibilità offerte dal digitale in un campo di grande attualità quale quello dell'accessibilità delle sale cinematografiche per le persone portatrici di disabilità visive o uditive.
Marieke Jonker (Amstelfilm) ha introdotto il progetto We Want Cinema che permette allo spettatore - grazie all'utilizzo dei social media - di diventare programmatore delle sale che aderiscono all'iniziativa, con una scelta" à la carte” che comprende anche contenuti alternativi.
Infine, Walter Munarini (Open Sky) ha presentato le opportunità offerte dalla tecnologia satellitare, che consente l'invio rapido e a costi contenuti di film, trailer, spot pubblicitari ed eventi live.

 

Comunicato stampa di MEDIA Salles