Tutti diversi, tutti digitali
di Elisabetta Galeffi

Questa rubrica ospita ritratti di cinema d’Europa e del resto del mondo assai diversi tra loro, ma accomunati dal fatto di aver adottato la proiezione digitale.

Paese

Nome del cinema

Città

Società

Numero di proiettori digitali

Marca del proiettore

Risoluzione

Server

N. di schermi 3d

Fornitore tecnologia 3d

Cambodia

Legend Cinema

Phnom Penh

Legend cinemas

3

Christie

2K

GDC

3

Dolby

 

Cinema Legend, Phnom Penh (Cambogia)

Phnom Penh sta cambiando fisionomia rapidamente. Gli edifici più moderni, solo fino a qualche anno fa, risalivano alla dominazione francese dell’Indocina e rispecchiavano l’architettura degli anni Cinquanta. Oggi grattacieli moderni si stagliano verso il cielo, nuovi quartieri crescono ai margini della città e sull’altra sponda del Fiume Mekong, prima popolata dalla sola distesa delle sterminate capanne dei più poveri.

Anche la vita cittadina cerca di uniformarsi a quella di metropoli asiatiche e il “City Hall Center”, il moderno complesso commerciale nel cuore della capitale cambogiana, dal luglio 2011 ospita, al terzo e ultimo piano, il Cinema Legend, con tre sale cinematografiche digitali in linea con gli standard di ultima generazione. Come a New York, a Hong Kong, a Roma, aria condizionata, comode poltrone e la proiezione di film in 3D: “Transformers 3: Dark in the Moon” è stato il primo.
Il “Legend ” non è l’unica sala cinematografica presente in Città, ma le altre risalgono agli anni ’50. Se molti ricorrevano – e ricorrono – a film riprodotti abusivamente, prima del “Legend” i ricchi cambogiani, pochi fortunati, si recavano a Bangkok o a Singapore per vedere le prime visioni in contemporanea mondiale.
Certo il biglietto di ingresso del “Legend” non è alla portata di tutti: 6 dollari sono una cifra enorme per la popolazione cambogiana (14 milioni), che detiene un reddito procapite medio di 600 dollari l’anno.
“X – Men first class”, “Kung fu Panda 2”, “Thor” e “Capitan America” sono stati tenuti in proiezione al Legend una media di 5 giorni ognuno: i ragazzi che se lo potevano permettere sono subito accorsi. Considerando che ha meno di 18 anni il 45% dei ragazzi cambogiani, il bacino di mercato per film di questo genere potrebbe essere veramente ampio.
La classe media però sta iniziando solo adesso ad espandersi e, se la crisi economica mondiale non rallenta gli investimenti stranieri in Cambogia, continuerà a crescere nei prossimi anni. Ma il settore manifatturiero, principale motore di crescita, sta subendo i primi contraccolpi dall’economia mondiale in recessione, anche se, ancora, fabbriche estere dilagano alla periferia di Phnom Penh, molte trasferite qui dalla vicina Cina.
In mezzo ai mercati dal sapore antico, pieni di mercanzie e di mille mestieri, il City Hall Center e il suo cinema sono comunque una novità che invoglia i giovani cambogiani a frequentare i fast foods internazionali arrivati qui per la prima volta ed a popolare le sale cinematografiche del “Legend”.
Che si riesca a vedere un film però non è scontato. Chi viene qui vuol mostrare le sue possibilità economiche agli altri spettatori, così i telefonini non smettono di squillare durante le proiezioni e neppure i ragazzi di parlare: dei loro nuovi abiti, di dove hanno cenato la sera prima o di dove andranno finito il film.

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