Cinema digitale alla norvegese: per tutti e subito. Il progetto sostenuto dal Governo norvegese presentato in un seminario a Kristiansand

Piccolo, ma veloce. Così si potrebbe definire il mercato norvegese rispetto alla transizione digitale, stando a quanto emerso dal seminario internazionale organizzato a Kristiansand da Norgesfilm e da Nordic Digital Alliance. In un paese di quattro milioni e mezzo di abitanti, che comprano ogni anno circa 12 milioni di biglietti nei 230 cinema per la stragrande maggioranza di proprietà comunale, l’avventura digitale è iniziata già nel 2001, col passaggio della pubblicità sul grande schermo al formato elettronico. E’ poi continuata con l’avvio di due test, avvenuto nel 2006, basati su un totale di 33 sistemi di proiezione digitale fissi ed uno itinerante. A condurre queste sperimentazioni sono stati da un lato Nordic – Norway’s Digital Operability in Cinema – consorzio che vede la partecipazione, tra gli altri, dell’Università di Trondheim e di Unique Digital – protagonista della transizione nel campo della pubblicità, e dall’altro NDA – Nordic Digital Alliance. Questa organizzazione annovera tra i suoi proprietari Arts Alliance Media, con sede a Londra, ma con un fondatore norvegese – Thomas Hoegh –, e il cinema di Kristiansand, uno dei big 7 sul mercato norvegese. Oggi in Norvegia gli schermi digitali sono arrivati a quota 40 (di cui due con tecnologia Sony 4K), su un totale di 440, grazie anche all’iniziativa privata del cinema di Bergen (4 schermi) e al cinema di Lillehammer, con un proiettore finanziato dalla Cineteca Nazionale. Ma la ricetta del digitale alla norvegese non sarebbe completa senza una componente fondamentale quale Film&Kino, l’organizzazione che raggruppa i cinema municipali del Paese e che raccoglie, per conto del Governo, la tassa sui biglietti cinematografici (circa il 2,5% del prezzo) e sui DVD, che frutta circa 10 milioni di euro l’anno destinati al Fondo Norvegese per i Film e le Sale.
Film&Kino ha avuto il via libera ad utilizzare un “tesoretto” che nasce dai risparmi sull’impiego di queste entrate annuali e che ammonta oggi a poco più di 15 milioni di euro. Questa cifra rappresenta la base per il finanziamento di un passaggio al digitale che sia non solo veloce, ma anche completo. “Il Governo norvegese – ha ricordato Lene Løken, direttore di Film&Kino - ritiene di dover garantire ampie possibilità di accesso alla fruizione cinematografica da parte di tutti i cittadini, anche di coloro che vivono in zone dove le sale non riuscirebbero, se lasciate in balia del mercato, a trovare un equilibrio economico. Perciò in un paese come il nostro, dove una cinquantina di schermi generano il 90% del box office, le istituzioni pubbliche si sono poste l’obiettivo di assicurare che la transizione digitale coinvolga tutti i 440 schermi attuali, creando benefici per le sale più piccole e dando loro nuove opportunità.”
Il modello economico che è stato individuato per coprire il costo totale dell’operazione, stimato a circa 50 milioni di euro, lo ha descritto Jørgen Stensland, direttore dei consulenti di Film&Kino: “L’investimento di Film&Kino e dei cinema, che arriverà a circa 33 milioni di euro, coprirà circa il 60% della spesa totale. Il restante 40% sarà generato dalla distribuzione sulla base di accordi VPF che stiamo negoziando con gli studios, se troveremo un accordo. Film&Kino agirà come garante dell’intera operazione nei confronti degli istituti di credito. Prevediamo un ammortamento su sei anni, anche se prudenzialmente i contratti saranno firmati per 8 anni. Le sale potranno scegliere come versare la loro parte con una varietà di formule: tutto subito, per esempio, o con un leasing fino a sei anni. Contratti speciali saranno firmati con i cinema che si sono già equipaggiati, purché abbiano un’attrezzatura che risponde ai requisiti di DCI.” I Norvegesi hanno dunque le idee chiare sul digitale: “non uno di meno” dovrà arrivare al traguardo e qualità DCI 2K per tutti, compresi i cinema ambulanti. “Con questa strategia messa in moto dall’intervento pubblico – continua Stensland - affrontiamo una sfida ambiziosa: ottenere dalla transizione digitale solo i vantaggi che essa promette. Sulla base di quello che stiamo imparando con i due test, che un organismo indipendente sta monitorando a scadenze regolari, prevediamo che i vincitori saranno i film ad elevato budget e quelli d’essai. Più titoli di maggior richiamo commerciale e più titoli di qualità saranno disponibili più velocemente anche nei piccoli cinema, cosa che migliorerà i loro bilanci. E ci saranno più chances per i film europei”.
Progetti per un futuro lontano? “Prospettive concrete a breve termine: per il roll-out calcoliamo tra i 12 e i 16 mesi - è la risposta di Stensland – . Noi che siamo un piccolo mercato vogliamo procedere tutti insieme ed avere proiettori e server prima che i fornitori siano subissati dalle domande di grandi quantitativi da parte di mercati e società più grandi. E poi abbiamo il vantaggio di un organismo unico che guida la transizione e ne governa le diverse fasi”. Digitale, dunque, alla norvegese: per tutti e subito.

Elisabetta Brunella

Questo articolo riprende quello pubblicato sul Giornale dello Spettacolo del 4 luglio 2008.

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