Reg. Trib. Milano n. 418 del 02.07.2007
Direttore responsabile: Elisabetta Brunella

Edizione italiana N. 34 - anno 3
16 aprile 2008

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L’Odeon Surrey Quays è stato lo scenario della terza giornata del corso “DigiTraining Plus 2008”, organizzato da MEDIA Salles a Londra. Multiplex con 9 schermi, questo cinema è stato dotato, dal febbraio 2007, di altrettanti proiettori digitali, come parte del test promosso da Odeon, la principale catena di esercizio inglese, per valutare aspetti tecnici e operativi dell’adozione della nuova tecnologia.
Per la sperimentazione, che ha coinvolto anche un altro sito sempre di 9 schermi a Hatfield, Odeon ha scelto fornitori differenti: Cinemeccanica e Nec per i proiettori, Doremi e Kodak per i servers.
Dalle parole di Richard East, direttore generale di Odeon Surrey Quays, che ha condiviso con i partecipanti del corso le varie tappe del test, a partire dalle problematiche dell’installazione dei 9 proiettori aggiuntivi in un complesso non ideato per ospitare doppie macchine in cabina e con la necessità di non interrompere la normale attività, è emerso un bilancio positivo per quanto riguarda l’affidabilità della proiezione digitale.
Tant’è vero che, nelle fasi successive all’avvio del test, l’accento si è spostato piuttosto sulla programmazione e sulla comunicazione col pubblico: Odeon ha per esempio coniato un termine con cui designa i suoi complessi digitali – Digiplex – e usa strumenti innovativi per pubblicizzare il digitale, che includono anche le t-shirts indossate dal personale.
Importanza della programmazione e dunque dei contenuti: su questo aspetto si sono concentrati anche altri interventi della terza giornata del corso, come quello di Matt Cowan di RealD, che ha messo in luce come la proiezione stereoscopica consenta allo spettatore di immergersi in una esperienza molto coinvolgente e spettacolare, nemmeno lontanamente replicabile tra le mura domestiche, cosa che dà valore aggiunto all’offerta della sala. E che sul fronte degli esercenti permette incassi più generosi.
I contenuti alternativi sono stati al centro delle presentazioni di Giovanni Cozzi (Emerging Pictures), Christine Costello (More2screen) e Fabrice Testa (DDCinema), società che si propongono come intermediari tra i detentori dei diritti di sfruttamento di eventi musicali, sportivi, culturali e le sale cinematografiche. Che la transizione digitale abbia importanti implicazioni anche per il diritto d’autore diventa sempre più evidente: a questo tema il Corso ha dedicato un’attenzione particolare, grazie all’intervento di Charlotte McMillan dello studio legale londinese SJBerwin. A questo ha fatto seguito la terza parte della panoramica sui business models, dedicata alle soluzioni proposte da XDC, che hanno completato la carrellata iniziata con Arts Alliance Media e proseguita con Technicolor. Se è vero che la formula Virtual Print Fee è stata uno dei fattori che hanno dato il via alla prima fase di sviluppo della proiezione digitale negli Stati Uniti, culminata nell’installazione di oltre 4.000 sistemi, tutti concordano nel dire che, in un territorio dalle caratteristiche diverse e variegate come quello europeo, sono necessarie soluzioni diversificate.

(cliccare qui per vedere il programma del corso)


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