GREEN CINEMAS

Il calore speciale della sala

Siamo sinceri: tra gli investimenti necessari per creare un nuovo cinema tecnologicamente all’avanguardia, quello per l’installazione di una pompa di calore geotermica non è il primo che venga in mente. Potremmo citare sistemi di suono immersivo, proiettori 2K e 4K, magari illuminati a laser … Ebbene, al Depot di Lewes, in Inghilterra, nell’East Sussex (quasi sulla costa della Manica, a poca distanza dalla più nota Brighton), hanno tutto questo e anche la pompa di calore.

Il piccolo complesso - che comprende tre schermi, per un totale di 307 posti, ed un caffè/bistrot - ha aperto le porte nel 2017, nel centro della cittadina di circa 16.000 abitanti, sul luogo in cui esisteva il deposito di un birrificio. Il suo progetto è stato organicamente pensato da due cinefili locali, con l’obiettivo di dimostrare che si può veramente ridurre l’impronta ecologica dei luoghi di spettacolo e di cultura. Gli architetti Burrell, Foley and Fischer hanno adottato soluzioni innovative, ma anche radicate nella tradizione, per realizzare un edificio a basso impatto sull’ambiente. A cominciare dalla pompa di cui sopra che, sfruttando la relativa costanza delle temperature del sottosuolo attraverso le stagioni, consente, insieme con un impianto di riscaldamento a pavimento, di ridurre l’uso di combustibili fossili nei mesi invernali e di evitare - anche grazie ad un sistema di ventilazione a soffitto nella zona del ristorante - l’aria condizionata in quelli estivi.

Per un miglior isolamento termico e acustico, è stato realizzato un tetto “verde”, che utilizza piante autoctone, irrigate dall’acqua piovana, e che rende più gradevole l’edificio agli occhi dei vicini. E che ovviamente ricorda le antiche coperture di paglia, inclusa l’ospitalità fornita agli insetti, ma anche a uccelli e pipistrelli, che trovano riparo in appositi incavi sotto la falda.

Per quanto riguarda l’elettricità sono stati installati dei pannelli solari ed è stato stipulato un contratto con una società che distribuisce energia prodotta da fonti rinnovabili.

La gestione del cinema e del bistrot, ma pure la programmazione, sono in linea con i valori che hanno indirizzato la costruzione. Tanto per cominciare, il Depot ha una “green ambassador” che ha il compito sia di garantire nelle opzioni quotidiane la fedeltà ai principi fondativi, sia di coinvolgere in questa strategia il maggior numero di interlocutori.

Per esempio i servizi di ristorazione sono basati su prodotti a km zero: una mappa nel sito del cinema permette di localizzare i diversi fornitori locali - come la fattoria da cui provengono il latte ed i suoi derivati o quella a cui si deve la carne bovina - che sono diventati veri e propri partners del Depot in questa impresa a salvaguardia dell’ambiente.

Ovviamente buona parte di queste scelte sono state possibili perché si tratta di un edificio nuovo di zecca, eppure il Depot può insegnare molto anche a cinema esistenti. Cominciamo dalla tecnologia: al Depot due schermi su tre usano le lampade laser, più costose ma molto più longeve e meno energivore di quelle allo xenon, e le proiezioni, almeno per l’80%, sono basate sulla trasmissione immateriale dei files, che consente di fare a meno non solo del supporto fisico, ma anche dei veicoli che trasferiscono i DCP da un cinema all’altro.

Sempre in tema di trasporti, il Depot scoraggia esplicitamente l’uso dell’auto e offre un parcheggio sicuro per le biciclette nonché dei monitor su cui gli spettatori possono controllare in tempo reale gli orari dei mezzi pubblici. La differenziazione dei rifiuti è quasi maniacale e, comprensibilmente, richiede molta cura e tanto tempo.

Ma il Depot, e l’organizzazione non profit che lo gestisce, possono contare, oltreché sul personale, sull’apporto di numerosi volontari. La formula film di qualità - su questo si basa la programmazione del Depot - e tutela dell’ambiente si è infatti rivelata vincente nella comunità di Lewes e ha garantito al cinema un grande supporto. I programmatori “ricambiano” proponendo produzioni su tematiche ambientali ed ospitando eventi di interesse locale, come un’iniziativa a doppia firma, con una marca locale di moda sostenibile.

Chi già avesse un cinema, ma volesse condividere la “mission” del Depot, può farci una visita in persona - proprio come il Segretario di Stato all’Ambiente lo scorso 9 luglio - o leggere il “decalogo” che Natasha Padbury, l’ambasciatrice verde, ha proposto come fonte di ispirazione ai suoi colleghi esercenti. O scoprire le storie dei cinema britannici più tradizionali che hanno deciso di “diventare verdi”. Ma di questo parleremo un’altra volta …

Questo articolo è stato pubblicato nello speciale Venezia di Cinema & Video Int'l, media partner di MEDIA Salles


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