Ciné: in Italia il primo evento professionale del 2021

Dopo Cannes e prima di Venezia - i festival che in tutto il mondo riportano in primo piano l'immagine del cinema sul grande schermo - Ciné è stato il primo evento a dimensione nazionale che sia riuscito a far incontrare esercenti e distributori in presenza.
Svoltosi a Riccione dal 20 al 23 luglio, ha dato spazio alla presentazione dei listini, mostrando la ricchezza di titoli previsti in uscita in Italia nel prossimo semestre.
Allo stesso tempo ha puntato il faro sulla ripartenza in chiave internazionale.
Il convegno di apertura ha infatti messo a confronto la situazione italiana con quelle di Francia e Spagna.

Mercati a confronto: la Francia
Note ottimistiche sulla Francia sono venute da Xavier Albert (Amministratore Delegato di Universal Pictures International per l’Italia e la Francia). Il 19 maggio i cinema francesi hanno riaperto potendo contare su una varietà di titoli, dalle produzioni nazionali ai film nominati agli Oscar (ma c'è anche chi ha puntato sull'anime “Demon Slayer”, la produzione che vanta il primato del numero di spettatori in Giappone) con risultati sostanzialmente in linea con quelli del 2019. Universal sostiene la ripresa facendo uscire un nuovo film ogni settimana, come per esempio “Présidents” (30 giugno) e “Fast and Furious 9” (14 luglio).
Particolarmente efficace per stimolare il ritorno in sala è stata la Fête du Cinéma, che è durata 5 giorni, invece di 4, ed è iniziata il 30 giugno, in modo da sfruttare l'abolizione del coprifuoco e l'eliminazione delle restrizioni sulla capacità delle sale.
Il segmento di pubblico più preoccupante è quello dei seniores (dai 50 anni in su), con un'erosione degli incassi intorno al 20%.

Marc-Olivier Sebbag (Delegato generale della FNCF, l'associazione degli esercenti francesi) ha sottolineato come la Festa del Cinema, reintrodotta nel 2021 dopo la cancellazione dell'edizione 2020, abbia registrato presenze record (3,5 milioni di spettatori), attirando soprattutto il pubblico giovanile, ma ha anche espresso forte preoccupazione sugli effetti che potrebbe avere l'introduzione del "pass sanitaire" - obbligatorio dal 21 luglio al di sopra dei 17 anni - su una ripresa giunta dopo due false ripartenze (giugno e dicembre 2020) ed accuratamente preparata da esercenti e distributori.
Il timore è che la nuova misura, introdotta dal Governo senza nemmeno dare - secondo Sebagg - il tempo all'esercizio di riorganizzarsi, possa fare perdere almeno il 20% degli spettatori faticosamente riconquistati.

Mercati a confronto: la Spagna
Segnali discordanti dalla Spagna, rappresentata a Ciné da Thomas J. Ciampa (Senior Vice President Theatrical Distribution Italy, Spain & Portugal and Local Productions Italy di Warner Bros. Entertainment) e da Fernando Evole (Country Manager di Yelmo Cines e vicepresidente di FECE, l'associazione degli esercenti spagnoli).
Se entrambi hanno favorevolmente commentato la campagna di informazione del Governo dal titolo "La Cultura es segura" e addirittura il ruolo svolto dalla famiglia reale per stimolare il ritorno con fiducia alle attività culturali, Evole non ha nascosto che il calo delle presenze nel 2020 è stato del 75%, mentre in questa prima parte del 2021 del 67%. Le perdite del settore sono state stimate a 90 milioni di euro a fronte di sostegni da parte dello Stato che ammontano a circa 20 milioni di euro. Questo spiega perché alcuni esercenti non ce l'abbiano fatta a superare la pandemia.
Ora convivono situazioni contrastanti: da una parte che il livello di doppiamente vaccinati sia giunto al 50% circa del target e che siano riapparsi i blockbusters di richiamo internazionale (durante la pandemia la quota di mercato degli indipendenti era passata dal 15% al 38%), dall'altra l'aumento di casi di Covid tra la popolazione più giovane e la persistenza in alcune regioni di limitazioni, come per esempio sulla vendita e consumo di cibo e bevande.
Sulla ricchezza dell'offerta si è soffermato anche Ciampa: Warner - il maggior distributore in Spagna - ha distribuito 97 titoli. Ricordando come nelle 17 regioni della Spagna, dopo la chiusura tra marzo e maggio 2020, non ci sia stato più un vero e proprio lockdown nazionale, ma una varietà di situazioni locali, ha sottolineato che molti esercenti hanno scelto di tener aperte le sale pur tra mille difficoltà e restrizioni così come di fronte ad un numero ridotto di spettatori. Insomma, quello spagnolo è per Ciampa un mercato "sofferente, ma vivo.". Si tratta ora di continuare con le iniziative che danno fiducia al pubblico sulla sicurezza della sala e sulla qualità impareggiabile del grande schermo.
Per questo Ciampa ha espresso l'auspicio - peraltro ricorrente negli interventi dei distributori - che le sale continuino a migliorare i loro standard tecnologici e di comfort, mentre Evole ha ripetuto la classica domanda degli esercenti, ovvero una varietà di film a forte richiamo commerciale opportunamente scaglionati dal punto di vista temporale.

Mercati a confronto: l'Italia
Su questa tematica si è inserito l'intervento di Luigi Lonigro (Presidente distributori dell’ANICA e Direttore di 01 Distribution) che ha deplorato come il lavoro fatto in Italia nel 2019, di concerto tra esercizio e distribuzione, per assicurare una stagione estiva più forte in termini di offerta sia andato perso: il mese di luglio 2021 registra un calo del 50% rispetto al 2019. L'intero esercizio italiano, dal 26 aprile - giorno dell'autorizzazione a riaprire le sale - a luglio, ha totalizzato 3,6 milioni di spettatori, cioè quelli che la Francia ha conquistato nei 5 giorni della Festa del Cinema.
Insomma, non solo le sale italiane sono uscite dal lockdown proprio alla vigilia della stagione di magra, ma si sono trovate a fare i conti con la galoppata che ha portato la squadra italiana alla finale degli Europei di calcio e con l'assenza della pioggia.

Il dibattito sulle windows
In questo quadro - ha aggiunto Mario Lorini, Presidente dell'ANEC - si è inserita la tematica delle windows. Uno degli effetti del cinema al tempo della pandemia è stato infatti lo scossone dato un po' ovunque alle regole - scritte o basate sulla consuetudine - che garantiscono un periodo di esclusività all'uscita sul grande schermo. 
Se è emersa una disponibilità da parte degli esercenti a discutere le condizioni di questa finestra esclusiva - intesa come condizione per il vantaggio commerciale dell'intera filiera di sfruttamento del film - l'eventuale accorciamento della window dovrebbe inserirsi in una discussione più ampia tra esercizio e distribuzione. Per esempio Evole ha parlato di un ritocco del canone di noleggio, mentre Lorini di condizioni che rendano effettivamente possibile la multiprogrammazione, pratica ancora poco affermata sul mercato italiano rispetto allo scenario internazionale.

Le sfide a breve e medio termine
Insomma a Ciné 2021 si è parlato di come il cinema e i cinema debbano affrontare oggi le sfide più urgenti poste dal perdurare della diffusione del Covid e dall'introduzione, ormai generalizzata, del green pass, ma anche di prospettive a più ampio respiro. A costo - ha affermato Sebagg - di prendere decisioni sgradevoli a breve, ma proficue a medio - lungo termine. La "road map" per i cinema del futuro comprende - nella visione di Ciampa - servizi sempre più differenziati ed evoluti nelle sale e - secondo Evole - un'adeguata risposta alla crescente domanda, da parte della società, di una maggior attenzione per le tematiche ambientali così come l'utilizzo dei big data per una promozione sempre più mirata, a misura di film e di segmento di pubblico potenziale. Infine, per concludere ancora con le parole di Sebagg, le sale devono liberarsi dall'immagine di essere un retaggio del passato ed invece mostrare di saper appartenere alla contemporaneità.


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