I cinema che danno la ricarica

Che un cinema tedesco venda birra non fa certo notizia. Le cose cambiano, però, se si precisa che la birra è bio e soprattutto se si aggiunge che il Garbo Kino di Regensburg la propone ai suoi clienti dal 1995, epoca in cui la consumazione "standard" di uno spettatore era il binomio "bibita industriale con bollicine e popcorn".

Nel frattempo i cinema della Germania - come e forse più di altre imprese - sono diventati maggiormente consapevoli della crescente richiesta di comportamenti più rispettosi dell’ambiente. E il loro popcorn invenduto, invece di finire nella pattumiera, ha cominciato a trasformarsi in stoviglie compostabili, secondo la "ricetta" nata da un’intuizione di Alireza Kharazipour, professore della Georg-August Universität di Göttingen e cinefilo.

Queste - e decine di altre - buone pratiche risaltano nel sito "Grünes Kino" dedicato ai "cinema verdi", o per meglio dire alla sostenibilità dell’esercizio cinematografico, che porta il logo della FFA. Il Fondo Cinematografico Federale ha infatti inteso fornire uno strumento pratico per promuovere la conversione ecologica del parco sale tedesco, forte di 4.926 schermi. Per raggiungere questo obiettivo, si è avvalso della collaborazione della consulente per i cinema verdi dell’FFA Birgit Heidsiek, giornalista dallo sguardo lungimirante che già nel 2012, ad Amburgo, aveva fondato la rivista "Green Film Shooting", presto diventata un punto di riferimento internazionale per la sostenibilità della produzione cinematografica e poi dell’intera filiera.

Cuore del sito della FFA è "Das Grüne Kinohandbuch", il manuale che tocca i principali campi su cui gli esercenti possono intervenire per ridurre l’impronta delle loro attività sull’ambiente: dall’efficienza energetica, per esempio dei sistemi di riscaldamento e condizionamento, all’approvvigionamento di elettricità da fonti rinnovabili, dall’offerta di snacks a chilometro zero all’uso di detergenti bio fino alla gestione dei rifiuti e all’incentivazione dell’utilizzo di mezzi di trasporto che limitano l’emissione di biossido di carbonio. Le informazioni fornite da esperti, che abbinano conoscenze scientifiche a capacità divulgative, si associano alla presentazione di esperienze già realizzate nelle sale tedesche all’avanguardia nella transizione verde.

Sul fronte dei trasporti, spicca il gruppo Cineplex, forte di 91 complessi in 68 città, che, per agevolare gli spettatori che preferiscono pedalare, ha installato delle postazioni per la ricarica delle biciclette elettriche e si è alleato con servizi di bike sharing. Sempre alle due ruote è stata dedicata l’iniziativa che, ad Amburgo, ha trasformato per una sera in "Bike in" un drive in nato sull’onda del revival suscitato dalla pandemia. Il Cinexx di Hachenburg ha puntato sempre sulla ricarica, ma delle auto elettriche, allestendo cinque postazioni per i suoi clienti.

Un gruppo di sale d’essai come Yorck, con sede a Berlino, interpreta la sua mission a favore dell’ambiente su un duplice binario: quello della programmazione di film che trattino tematiche ambientali e quello dell’adeguamento delle proprie strutture, secondo una sorta di "decalogo" che viene condiviso col pubblico e che prevede - tra il resto - l’isolamento termico degli edifici e l’adozione di lampade a basso consumo. Fiore all’occhiello di Yorck è la scelta di Fritz-Kola, la bevanda "cult" inventata da due giovani di Amburgo e venduta in bottigliette di vetro che si riciclano fino a cinquanta volte, che ha poi generato una serie di bibite alla frutta, vegane, prive di glutine e basate solo su ingredienti naturali.

La catena Yorck ha aderito inoltre al programma "Kino:Natürlich" promosso nel 2018 da AG Kino-Gilde, l’associazione dei 330 cinema d’essai della Germania che ogni anno ospitano quasi 20 milioni di spettatori.

Insomma, se entro il 2030 il Governo tedesco mira a ridurre le emissioni di CO2 del 65%, i cinema sono pronti a fare la loro parte.

Questo articolo è stato pubblicato nel n. 182 di Cinema & Video Int'l, media partner di MEDIA Salles

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