Focus su Malta

Il Covid non ha risparmiato i paesi che hanno appartenuto all'Unione Sovietica. Qual è la situazione dei cinema in quei territori? Ne parliamo con Lebediev, Direttore Sviluppo di Asia Cinema.

L'Ucraina, con i suoi circa 30 milioni di spettatori l'anno, rappresenta un importante mercato dell'Europa dell'Est. Sono in vigore misure restrittive per quanto riguarda le sale?

Tutti i cinema ucraini possono restare aperti, anche quelli della cosiddetta zona rossa, ma sono autorizzati a vendere al massimo la metà dei posti.
La frequentazione è però molto bassa, anche a causa della mancanza di nuovi film. Per esempio il weekend 45 (7-8 novembre) gli incassi si sono fermati a 400.000 dollari, cioè il 25% dello stesso weekend del 2019.
Il governo ucraino ha introdotto una cosiddetta “quarantena del week end” nella 46°, 47° e 48° settimana. Come si può vedere dalla tabella comparativa, questa soluzione intesa a contrastare l'epidemia ha avuto un effetto devastante sul già debole box office. Al momento i cinema sono tornati a lavorare con il 50% per cento dei posti vendibili e la situazione sta gradualmente migliorando.
Attualmente è attesa la decisione del Governo circa un lockdown particolarmente severo per il periodo 8-24 gennaio 2021.

Asia Cinema opera su un gran numero di territori. Ci fa una panoramica dell'attività delle sale?

In Bielorussia non ci sono misure restrittive, ma pochi sono gli spettatori in sala. L'Uzbekistan ha riaperto i cinema il 7 settembre, imponendo di accogliere non più del 50% degli spettatori. Ma, anche per la scarsità dei contenuti, gli spettatori sono pochi. Stesse misure e stesse difficoltà anche in Kazakistan, dove le sale sono state riaperte in novembre.
La Georgia, mercato dove operano una trentina di schermi, situati soprattutto nella capitale Tbilisi, i cinema sono chiusi fino al 31 gennaio.
s Stessa situazione per l’ Azerbaijan, dove i cinema sono chiusi da marzo.

In questi paesi sono state introdotte dai governi delle misure per compensare i mancati introiti?

In nessuno di questi paesi sono previsti ristori.

Georgia - Cavea Cinema
Tbilisi Mall, uno dei cinema della catena Cavea, che – con i suoi 5 cinema e 26 schermi, quasi tutti concentrati nella capitale Tbilisi -
è il leader di questo mercato che vale circa 1,3 milioni di spettatori l’anno

Belarus - Silver Screen 

Il Silver Screen di Minsk, la capitale della Bielorussia, un paese dove gli schermi – quasi tutti digitali - sono circa 150 per 9.5 milioni di abitanti,
che vanno al cinema in media quasi una volta l’anno, portando gli incassi lordi intorno ai 14 milioni di euro


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