ADDED CONTENT, ADDED VALUE - THE TALK

Anche quest'anno MEDIA Salles ha organizzato alcuni nuovi eventi sui contenuti aggiuntivi della serie The Talks.

Ecco qui sotto una prima sintesi dei contenuti della Talk tenutasi durante la 77a Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia, nel quadro del corso "Art Cinema = Action + Management" organizzato da Cicae.

L'offerta dei contenuti aggiuntivi per il grande schermo - oltre ad essere una delle novità che la digitalizzazione della proiezione ha portato al pubblico delle sale - rappresenta un settore in continua crescita.

Un settore in sviluppo

Nel 2010, nei tre dei maggiori mercati europei che erano stati in grado di fornire dati specifici sui contenuti aggiuntivi, gli incassi di questo segmento del mercato ammontavano a 13,5 milioni di euro. Nel 2019 questa cifra era salita a 88 milioni, con un incremento del 552%.

Il Regno Unito è in questo comparto il maggior mercato del Continente. Nel 2019 ha raggiunto un gbo da record: 60 milioni di euro.



Il prezzo medio dei contenuti aggiuntivi è più elevato

Chi pensasse che si tratti di un'area di business marginale non può non tenere in conto un fattore che caratterizza il mercato dei contenuti aggiuntivi: il prezzo medio del biglietto è ovunque e sempre - seppur in misura differente - superiore al prezzo medio del biglietto cinematografico nella sua interezza (film e contenuti aggiuntivi insieme).

Lo provano i dati - che sono gradualmente divenuti disponibili per dieci paesi - e che mostrano prezzi medi dei contenuti aggiuntivi che si sono collocati nel 2019 tra i 24 euro della Svizzera, da paragonare con i 14 euro del prezzo medio del biglietto cinematografico, e i 2,86 della Turchia da paragonare con 2,46, passando, per esempio, dai 15 della Francia (rispetto a 6,8) e dagli 11 del Portogallo (rispetto a 5,35).



La varietà dei contenuti aggiuntivi

Un'altra caratteristica dei contenuti aggiuntivi è la varietà dei generi che vanno sotto questa etichetta e che ne dimostra la capacità - ugualmente apprezzabile dal punto di vista sia dell'esercente sia dello spettatore - di soddisfare le aspettative di segmenti di pubblico molto differenziati.

La cosiddetta "visual music" - che abbraccia spettacoli diversissimi tra loro, dall'opera classica ai concerti pop - rappresenta un atout praticamente ovunque. Tuttavia, anche solo una rapida occhiata alle produzioni che si sono collocate alla testa delle classifiche del 2018 e del 2019 nei vari territori, prova la versatilità dei contenuti aggiuntivi e la capacità di intercettare specificità locali. Se l'opera è al primo posto in Svizzera, nel Regno Unito le preferenze del pubblico vanno al teatro, in Ungheria ai cosiddetti "art films" e ai concerti di musica pop.



Il ruolo rilevante dell'Europa Nel settore dei contenuti aggiuntivi le produzioni di origine europea assumono un ruolo più rilevante che nel settore filmico.Nei paesi che hanno fornito i dati sui primi tre contenuti per incasso lordo nel 2018 e 2019, vediamo che su 39 posizioni ben 20 sono occupate da produzioni di origine europea, nazionale e non nazionale. Nel panorama dei film, la situazione è più che ribaltata: in 29 casi su 39 si tratta di produzioni non europee.

Risulta quindi chiaro che il campo dei contenuti aggiuntivi offra interessanti chances all'intera filiera dell'audiovisivo europeo. Per non parlare dell'opportunità di divulgazione a livello internazionale che viene offerta alle diverse espressioni delle culture d'Europa.





Un'opportunità per i cinema

La maggior diversificazione dell'offerta, la sua caratterizzazione in senso culturale ed artistico, la possibilità concreta fatto di portare nei piccoli centri o in zone rurali e periferiche la fruizione di spettacoli organizzati nelle grandi città consentono ai cinema di giocare un ruolo più incisivo nei territori e nelle comunità in cui operano e di porsi come veri e propri centri di cultura e di aggregazione sociale.

Che cosa ne pensano gli esercenti?

Grazie alla collaborazione di Cicae, MEDIA Salles ha raccolto le opinioni di 19 esercenti che hanno partecipato nel 2019 al corso sulla gestione e programmazione dei cinema di qualità che si svolge annualmente durante la Mostra di Venezia.

Diciassette di loro mostrano regolarmente contenuti aggiuntivi e sedici di loro li considerano un'opportunità per ampliare la loro offerta ed aggiungere valore all'esperienza cinematografica. Con questi contenuti raggiungono anche fasce di pubblico che - con la sola programmazione di film tradizionalmente intesi - non frequenterebbero la sala. Oltre a questo vantaggio, gli esercenti rilevano l'incremento degli incassi grazie alla vendita di biglietti ad un prezzo mediamente più elevato, alla prevendita di abbonamenti e ad una maggior giro d'affari per quanto riguarda le concessions. La programmazione di contenuti di interesse artistico e culturale - che avviene molto spesso con la formula della "stagione" - consente inoltre di fidelizzare la clientela.

Come sintetizza efficacemente Joel Fioroni, esercente di Massagno, Svizzera, "i contenuti aggiuntivi possono rappresentare la salvezza per il bilancio di una piccola sala che combatta per mantenere viva la fruizione sul grande schermo".



<<