Cari lettori,

Prottimentre scriviamo è fortemente presente la preoccupazione di una ripresa pericolosa della pandemia da Covid-19.
Eppure ci sembrava di esserne usciti e ci eravamo messi nell'ottica di tornare a riprogrammare i cinema e dare un indirizzo alle uscite dei film nei prossimi mesi.
Tuttavia l'ondata di contagi che non dà tregua agli USA e ai paesi dell'America Latina sta condizionando pesantemente la ripresa che avevamo visto come possibile in Europa. Inoltre, ora anche alcune località europee sono sotto i riflettori del ritorno del contagio.
Nei mesi scorsi, tutti noi che operiamo nell'industria cinematografica abbiamo affrontato, anche se in modo diseguale, il fenomeno del lockdown che ha interessato non solo le sale, ma pure i set di produzione. Di conseguenza, se dovessimo ripartire a pieno regime, soffriremmo anche di una carenza di prodotto nuovo.
Nel periodo di lockdown sono sorte varie iniziative per cercare di mantenere il contatto col pubblico: per esempio, sono nate forme di "collaborazione" tra piattaforme locali nuove e sale di cinema.
Ma il cinema come noi lo amiamo e viviamo è quello che si vede nelle nostre sale: per questo le riaperture sono state considerate un segnale di speranza per il futuro, anche se vissute con preoccupazione.
In Italia la ripresa si presenta ancora più difficile, dato che si colloca nel periodo estivo, quando purtroppo si fa tradizionalmente fatica ad avere nuovi titoli.
Ecco che con la riapertura è ovviamente molto condizionata dalle norme anti Covid - si sono sviluppate intensamente offerte alternative, come le arene estive all'aperto oppure la rinascita dei drive-in o l'invenzione "green" dei bike-in.
Ma si fa fatica… tutti facciamo fatica a intravedere una ripresa degna di questo nome e abbiamo lo spettro di un ulteriore ritardo nelle uscite dei titoli provenienti dal resto del mondo, perfino dagli studios.
Le date delle uscite di Mulan e Tenet sono a forte rischio di ulteriori spostamenti in avanti.
Vi è la necessità di un cambio di passo e di impostazione: in questo scenario, infatti, se vogliamo pensare al futuro delle nostre sale e delle nostre aziende, si deve ipotizzare un'uscita in Europa di titoli che non sono stati distribuiti sul mercato nordamericano ed insieme a questi far uscire i film europei già pronti che sono stati bloccati dal lockdown.
Il mercato delle sale per sopravvivere ha bisogno di prodotto all'insegna della diversificazione, quindi sia locale sia internazionale. Se non ripartiamo con questi presupposti, l'esercizio cinematografico europeo corre il rischio di trovarsi in enormi difficoltà.
Auguriamoci, dunque, che - per prima cosa - si sia in grado di prendere il controllo sanitario della pandemia e che l'esperienza del cinema insieme e sul grande schermo torni a far parte della nostra vita quotidiana.

Paolo Protti,
Presidente


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