Vestone - Val Sabbia
Elisabetta Brunella

Paese
Cinema
Città
N. di schermi
Italia
Auditorium Comunale
Vestone
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"Chiudere o rinnovare?" Negli anni della conversione alla proiezione digitale, di fronte a questo dilemma si sono trovate, in tutt'Europa, moltissime imprese e istituzioni pubbliche. Questo è successo anche a Vestone, un centro di circa 4.000 abitanti, in una delle valli prealpine della Lombardia, la Valsabbia, in provincia di Brescia. "Noi abbiamo scelto di continuare ad avere un cinema, anzi uno spazio polivalente che può ospitare anche il teatro e altri eventi di interesse sociale e culturale," afferma Giovanni Zambelli, sindaco di Vestone, ed aggiunge: "La sala, che può ospitare oggi 185 persone, e in un prossimo futuro addirittura oltre 250, è stata rinnovata e, soprattutto, attrezzata con un proiettore Sony 4K, grazie a un importante investimento coperto dal Comune e dalla Regione."

Il "cartellone" mensile, curato da un giovane critico cinematografico vestonese,Nicola Cargnoni, è presentato in un pratico programma mensile, completo delle sinossi, ed è diffuso anche attraverso i social media. Comprende produzioni italiane e straniere, che spaziano dalla fiction ai documentari fino ai film per ragazzi, proiettati principalmente in orario pomeridiano.Non mancano nemmeno quelle iniziative speciali che di solito si associano ai cinema delle grandi città: due volte il mese, Vestone ospita un "incontro con regista". Il più recente ha condotto nell'Alta Valsabbia Gianluca e Massimiliano De Serio. I due giovani autori hanno accompagnato "I ricordi del fiume", il documentario che aveva portato alla Mostra di Venezia storie e testimonianze del Platz, la grande baraccopoli torinese, sorta sulla riva del Fiume Stura e recentemente smantellata.

La sala di Vestone, intitolata non a caso a Mario Rigoni Stern, cittadino onorario del centro valsabbino e sensibile autore di storie di montagna, è tornata così a consentire a chi abita in questa zona non solo di non guidare per almeno 20 chilometri per recarsi al cinema, ma anche di fruire di una programmazione di qualità. "Del buon cinema a chilometro zero", conclude Giovanni Zambelli.

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