NON UNO DI MENO
a cura di Elisabetta Galeffi

Il processo di digitalizzazione delle sale, sempre con differenze sensibili tra i vari territori, sta giungendo alla sua fase finale e il cosiddetto "switch-off" della pellicola è ormai quasi completo .
Ma quali sono i cinema che ancora non sono passati alla nuova tecnologia? E per quale motivo?
Questa rubrica nasce per rispondere a queste domande, offrendo ritratti di cinema in Europa che non si sono ancora digitalizzati o che stanno ancora cercando un modo per affrontare la transizione.
 

Paese
Cinema
Città
N. di schermi
N. di schermi digitali
Proiettore
Italia
Odeon
Firenze
1
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Barco

Odeon

Era il 14 dicembre 1922 quando il Cinema Odeon aprì la sua sala nel centro di Firenze, a Piazza Strozzi, a due passi dal Cupolone del Brunelleschi e dai caffè degli intellettuali e alla moda di Piazza della Repubblica.

Teatro o cinema secondo necessità, un grande palcoscenico su cui calava lo schermo per proiettare le pellicole: 1.200 posti, divisi tra un'ampia sala ellissoidale e una galleria accessibile da elegantissime scalinate. Un arredamento e un'architettura degli interni che davano continuità ai fasti di Firenze capitale.

Proprio l'Odeon proiettò, negli anni '30, il primo film parlato americano, Il cantante pazzo, mentre nel '34 la sala accolse tifosi urlanti per la proiezione della partita dei mondiali di calcio Italia-Inghilterra e poi del combattimento tra Primo Carnera e Max Baer, col suo tragico esito.

Oggi l'Odeon è programmato da un'associazione culturale che ha scelto di proiettare film di qualità, principalmente in lingua originale, sottotitolati in italiano. Inoltre, grazie alle moderne tecnologie del digitale e ai sistemi satellitari di distribuzione, ha il pregio di riuscire a portare a Firenze documentari e produzioni di paesi lontani che non seguono i canali distributivi classici.

"A Firenze ci sono venti università americane oltre a scuole straniere", ci dice Gloria Germani, proprietaria della sala, a spiegare le ragioni della scelta. "Abbiamo iniziato a proiettare film in lingua, soprattutto inglese, circa venti anni fa. All'inizio per uno o due giorni alla settimana, poi abbiamo capito che era una buona idea: anche i Fiorentini vengono a vedere i film sottotitolati e noi abbiamo meno vincoli di tenitura".

"L'Odeon crede nella multiprogrammazione e nella stessa giornata presenta più titoli. Oggi, 21 aprile, per esempio, si proiettano alle 17.30 il film Turner, uscito da poco, e alle 20.30 uno Scorsese d'annata. Abbiamo anche un cartellone di spettacoli teatrali - prosegue - e poi gli eventi speciali come la rassegna dei film classici collegata al programma museale di Palazzo Strozzi: Spartacus di Kubrick, Medea di Pasolini... in un percorso che parte dalla mostra Potere e Pathos - Bronzi del mondo ellenistico".

"Il cinema mantiene il suo fascino, il digitale consente di ridurre i costi di produzione e di distribuzione, ma tenere aperta una sala cinematografica, oggi, non è facile: i costi dell'esercizio non sono diminuiti - sottolinea Gloria Germani -, l'offerta di prodotti per il consumo domestico è talmente vasta che, stesi sul divano di casa con in mano un telecomando e l'abbonamento a un canale di cinema, si può evitare lo sforzo di uscire e pagare il biglietto".

Il futuro delle sale cinematografiche, secondo Gloria Germani, è nella trasformazione in spazi culturali, proprio come è avvenuto con l'Odeon.

Un circolo culturale, con un luogo dove fare anche due chiacchiere e bere e mangiare: all'interno dei locali dell'Odeon c'è un simpatico caffè - brasserie, aperto dalla mattina fino a tarda notte, un luogo raffinato di ritrovo in pieno centro di Firenze.

Il divano di casa non può competere con tutto questo.

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