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Gli incassi dei cinema tedeschi hanno superato nel 2013, per la seconda volta consecutiva, la soglia del miliardo di euro. Sicuramente un bel risultato, che non deve però oscurare gli aspetti problematici dell'offerta e del consumo di cinema nel mercato più popoloso dell'Europa Sull'argomento è tornata, oggi 11 luglio, Maria Gomez, in rappresentanza di MFG, il fondo cinematografico del Baden Württemberg, il Land all'estremità sud-occidentale della Germania in cui è situato il 14,3% dei cinema e il 13,7% degli schermi del Paese. MFG, nell'intento di mantenere viva l'offerta cinematografica sull'insieme del suo territorio, ha varato nel 2010 uno schema di sostegno alla digitalizzazione rivolto a complessi commerciali fino a sei schermi. Finanziato con 3,3 milioni di euro, nel giro di quattro anni ha consentito la conversione di 204 schermi. Particolarmente interessanti i criteri minimi di accesso: almeno 8.000 spettatori o 25.000 euro di incasso (IVA esclusa), cosa che ha reso il supporto utilizzabile anche da piccoli cinema, situati anche in località periferiche o rurali. Tale misura si è aggiunta alle misure già esistenti per facilitare l'ammodernamento delle sale esistenti (presiti fino a 50.000 euro) e ai premi assegnati annualmente ai cinema d'essai sulla base della qualità della loro programmazione.
Prezzo del biglietto decisamente più contenuto - sia per i film sia per i contenuti aggiuntivi - e disponibilità di versione originale con sottotitoli ma anche di versione doppiata in tedesco attirano spettatori elvetici nei cinema di Costanza, che spaziano da un complesso multisala quale il Lago, gestito - come lo Scala - da Detlef Rabe, al non-profit Zebra Kino. I turisti che amano il Lago di Costanza costituiscono anche la clientela estiva del Cine Greth, situato sulla sponda nord a Ueberlingen. Un cinema forse unico al mondo, che unisce tecnologia digitale d'avanguardia a un'architettura che risale al XIV secolo. L'edificio che ospita - proprio sotto il tetto di travi secolari - il cinema Greth e il suo suggestivo bar era infatti un magazzino di granaglie, rimaneggiato nel Settecento e riportato di recente agli antichi splendori. Qui Thomas e Nicole Lailach hanno scommesso sulla possibilità di aggiungere all'offerta esistente, i due schermi del Kammer/Tivoli - gestiti dalla precedente generazione Lailach -, altri tre schermi, puntando sul fascino dell'antico edificio e sull'attenzione alle esigenze di varie tipologie di spettatori. E sembra proprio che la scommessa l'abbiano vinta. Per maggiori informazioni sul Cine Greth si veda il DGT online informer n. 104 Informamos a nuestros seguidores que hablan español que el compañero de la revista Cineinforme Antonio Roldán está cubriendo el curso DigiTraining en exclusiva para España. |
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