L'Europa inizia il 2014 con più di 30.000 proiettori digitali, in crescita del 21%
Sulla base dei primi dati disponibili, MEDIA Salles calcola che gli schermi dotati di tecnologia DLP Cinema™ o SXRD™ sono diventati 30.402, con un incremento del 21% rispetto al 1° gennaio 2013, quando erano 25.084.

L'Europa inizia quindi il 2014 avendo convertito quasi l'84% delle sue sale, tasso di penetrazione leggermente al di sotto di quello mondiale, che arriva a circa l'87%. La differenza è più marcata, invece, rispetto al Nord America, dove gli schermi passati alle nuove tecnologie sono il 93%.

Degli oltre 30.000 proiettori digitali europei, circa il 72% è situato nei sei maggiori mercati (Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Russia), che, contando anche le sale non ancora convertite, pesano per circa il 68,5% degli schermi europei.

Quanto alle catene d'esercizio, le 10 più importanti digitalizzate al 100% rappresentano il 27% del parco digitale europeo.
Ciascuna di queste società controlla da oltre 2.000 sale (come nel caso del gruppo Odeon UCI) a circa 400 (come UGC, CGR e Yelmo).

In totale gli schermi appartenenti a questi gruppi sono circa 8.300, collocati per la maggior parte nell'Europa Occidentale.
Ad operare in Europa Centrale ed Orientale sono infatti i poco meno di 900 schermi di Cinemacity (che da gennaio 2014 fa parte del gruppo Cineworld) e gli oltre 250 di Multikino (controllata da Vue). A questi si aggiungono i circa 500 schermi gestiti da Cinemaximum in Turchia.

Analizzando la situazione paese per paese - anche se per alcuni territori sono finora disponibili soltanto delle stime - si può già affermare che la media europea cela differenze sostanziali.

Accanto a mercati dove la pellicola 35mm è praticamente scomparsa - sia nell'esercizio sia nella distribuzione - (è il caso della Scandinavia, Benelux, Austria, Svizzera, per citarne alcuni) rimangono dei territori dove la diffusione della nuova tecnologia si mantiene decisamente al di sotto della media del Continente.

Tra di essi appaiono, seppur con sensibili differenze, la Serbia, con un tasso pari al 26%, la Slovenia (45%) e la Repubblica Ceca (51%). Mentre questi territori non mostrano significativi incrementi rispetto al 30 giugno 2013, l'Estonia, pur con un'incidenza del digitale paragonabile (44%), ha invece visto una considerevole crescita rispetto a sei mesi prima quando si collocava al 26%.

Differenze sensibili si riscontrano anche tra i sei maggiori mercati del Continente, dove, accanto a territori che hanno pressoché completato il processo di conversione, come Francia e Regno Unito, si registrano situazioni che spaziano da circa il 90% della Germania a circa il 65% della Spagna passando per l'81% della Russia e il 75% dell'Italia. Ciò che accomuna questi mercati è comunque il deciso sviluppo della tecnologia digitale avvenuto negli ultimi sei mesi.

La grande sfida del 2014 sarà la digitalizzazione dei circa seimila schermi europei (circa il 16% del totale) che ancora mancano all'appuntamento con le nuove tecnologie, collocati perlopiù nell'esercizio tradizionale. Significativo in questo senso è il caso della Romania: qui la metà dei cinema possiede l'84% degli schermi digitali e a mantenere il proiettore 35mm sono rimasti solamente i monoschermi.

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