22 maggio 2006
COMUNICATO STAMPA
Un finale in ripresa, anche se non abbastanza per recuperare gli spettatori
persi nei primi mesi del 2005 ed eliminare il segno meno a un anno che
resta generalmente negativo in tutta Europa.
È quanto emerge dall’aggiornamento dei dati sul consumo
di cinema pubblicati nella Newsletter di MEDIA Salles “European
Cinema Journal” n. 2/2006, presentata oggi a Cannes dal
Presidente Domenico Dinoia, all’aperitivo che è ormai tradizionale
punto di incontro per i professionisti del cinema e i giornalisti del
settore.
Un anno, dunque, molto difficile, il 2005, soprattutto se paragonato
a quello immediatamente precedente, con un calo medio, in Europa Occidentale,
che sfiora l’11%, e con i cinque maggiori mercati che perdono
oltre 80 milioni di spettatori, chiudendo a poco meno di 700 milioni
di biglietti venduti.
Bisogna tuttavia ricordare come il 2004 abbia generalmente avuto un
carattere di eccezionalità.
Per questo, il Segretario Generale di MEDIA Salles Elisabetta Brunella,
in un articolo di commento ai dati approfondisce l’analisi osservando
come “in Europa Occidentale il 2005 possa essere riletto distinguendo
i mercati tra quelli che hanno comunque mantenuto parte del guadagno
di spettatori realizzato tra il 2003 e il 2004 – o, almeno, si
sono attestati sui valori degli anni 2000 – e quelli che invece
sono tornati ai livelli degli anni ‘90”.
Accanto allora a mercati accomunati dalla più grave diminuzione
che si registri in Europa Occidentale, pari (o addirittura superiore)
a -20%, come Liechtenstein, Austria, e Germania, che perde quasi 30
milioni di biglietti, vi sono paesi che, invece, meglio resistono al
calo generalizzato, che vanno da un grande mercato quale la Gran Bretagna
(-3,3%) all’Irlanda (-5%): entrambi, nonostante la perdita di
spettatori, raggiungono uno dei migliori risultati degli anni 2000.
L’Italia, pur con una diminuzione del 9,3%, riesce a mantenere
una quantità di spettatori superiore
al 2003, accompagnata dalla Francia
(-10,8%) e dalla Danimarca (-4,7%) che uguagliano, o quasi, il risultato
del 2003.
Come spiegare, allora, in una situazione generalmente negativa, questi
risultati più incoraggianti?
“Analisi più approfondite – osserva Brunella –,
che saranno possibili quando dai dati ora disponibili si passerà
a quelli definitivi e completi, consentiranno eventualmente di confermare
se, alla base di questa miglior tenuta, ci sia anche il ruolo dei film
nazionali che, nei tre paesi appena citati, detengono tradizionalmente
quote di mercato superiori alla media dell’Europa Occidentale”.
Domenico Dinoia, ricordando i principali eventi organizzati da MEDIA
Salles nel 2005 e nella prima parte del 2006 – tra cui “Italian
Cinema Worldwide” e “DigiTraining Plus: New Technologies
for European Cinemas” – ha ribadito l’impegno di MEDIA
Salles anche per il futuro alla promozione del cinema europeo a fianco
degli esercenti.
Accogliendo con vivo interesse l’impegno del Commissario Europeo
Viviane Reding a fare “tutto il possibile affinché in futuro
i film europei possano continuare a contare su un solido appoggio dell’UE”,
Dinoia ha osservato come il cinema europeo abbia oggi più che
mai bisogno di questo aiuto.
MEDIA Salles, progetto
che opera nell’ambito del Programma MEDIA dell’Unione
Europea con il sostegno del Governo Italiano,
incoraggia la distribuzione nei cinema di prodotti audiovisivi europei,
sia attraverso iniziative che coinvolgono gli esercenti cinematografici
europei, sia attraverso eventi intesi ad accrescere la visibilità
delle produzioni europee tra gli operatori e il pubblico potenziale, creando
canali di informazione specifici su scala mondiale. Le azioni attualmente
sviluppate da MEDIA Salles si collocano in tre aree principali –
formazione, promozione e informazione – integrandosi a vicenda.
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